Highlights
La
Campagna
glaciologica
2014
si
è
conclusa
con
un
bilancio
moderatamente
positivo
sulla
base
dei
rilievi
effettuati
su
26
ghiacciai,
scelti
tra
quelli
più
significativi
dell’intera
Provincia
di
Bolzano,
distribuiti
dalle
Alpi
Venoste
alla
Valle
Aurina.
I
sopralluoghi
sono
stati
effettuati,
come
di
consuetudine, da parte degli operatori volontari del Servizio Glaciologico del CAI Alto Adige (SGAA).
E’
bene
ricordare
quali
siano
i
principali
elementi
che
costituiscono
l’obiettivo
della
campagna
stessa
per
ciascuna
singola
unità
(Ghiacciaio).
Si
tratta
anzitutto
di
parametri
quantitativi
come,
ad
esempio,
la
misurazione
della
distanza
della
fronte
del
ghiacciaio
da
segnali
di
riferimento
posti
sul
terreno,
in
modo da rilevare la variazione (avanzata o ritiro) rispetto all’anno o a periodi precedenti.
A
questo
aspetto
quantitativo
si
aggiungono
altri
tipi
di
osservazioni,
supportate
da
adeguate
riprese
fotografiche,
relative
alle
condizioni
di
innevamento
residuo
(neve
vecchia
o
nevato)
dei
diversi
apparati.
Con
tale
metodo
si
è
in
grado
di
rilevare
–
anche
approssimativamente
-
la
quota
media
del
limite
della
copertura
invernale
rimasta
sulla
superficie
del
ghiacciaio.
Questo
consente
di
ricavare
un
dato
fondamentale
per
delineare
quello
che
viene
definito
il
bilancio
di
massa
glaciale,
cioè
la
perdita
o l’accumulo di massa gelata rispetto alle annate precedenti.
Le
osservazioni
fatte
dagli
operatori
vengono
inoltre
estese
all’intero
bacino
di
contenimento
del
ghiacciaio
(sito
glaciogeno),
per
rilevare
anche
altri
aspetti
glaciologici
di
rilevo,
come
ad
esempio
la
permanenza
di
nevato
sui
canaloni
o
la
presenza
di
frange
di
neve
residua
al
bordo
o
in
prossimità
delle fronti.
A
tale
riguardo
va
sottolineata
una
inaspettata
presenza
di
tali
masse
gelate
che,
anche
se
hanno
a
volte
costituito
un
ostacolo
per
una
corretta
interpretazione
e
lettura
delle
variazioni
frontali,
d’altro
canto
hanno
rappresentato
una
ulteriore
testimonianza
del
bilancio
glaciologico
moderatamente
favorevole per l’intera area.
La
copertura
residua,
in
generale,
è
parsa
mediamente
molto
estesa
anche
oltre
alla
estensione
dei
bacini
collettori,
lasciando
scoperto
comunque
il
settore
inferiore
del
bacino
e
delle
lingue
di
ablazione
(ove
esistenti).
Riguardo
a
queste
ultime,
va
segnalata
l’evoluzione
morfologica
accelerata
dalle
condizioni
di
forte
ablazione
delle
ultime
annate.
Tali
dinamiche
hanno
portato
a
particolari
situazioni
di
difficoltà
per
l’accessibilità
alle
fronti
e
alle
aree
periglaciali,
anche
per
la
sempre
più
abbondante
quantità
di
materiale
detritico
abbandonato
dal
ghiaccio
e
la
messa
in
luce
di
pareti
rocciose
e
rocce
montonate.
Sintesi dei risultati conseguiti
La
dimensione,
l’importanza
e
la
distribuzione
dei
ghiacciai
rilevati
hanno
reso
i
dati
complessivamente
raccolti
un
test
rappresentativo
per
definire
l’andamento
del
glacialismo
a
livello
regionale.
Da
una
prima
analisi
delle
diverse
relazioni
degli
operatori
si
può
parlare
di
una
annata
sostanzialmente
favorevole
al
glacialismo
a
seguito
di
un
valutazione
del
bilancio
di
massa
che,
almeno
qualitativamente,
risulta
positivo,
come
non
si
verificava
dalla
metà
degli
anni
’80
del
secolo
scorso.
Va
anche
sottolineato
come
il
quadro
meteo
climatico
non
si
possa
definire
omogeneo
anche
per
i
diversi
regimi
termo
pluviometrici
registrati
sulle
creste
di
confine
rispetto
alle
aree
più
meridionali,
per
cui
la
definizione
e
quantificazione
del
bilancio
glaciale
non
può
che
essere
intesa
in
senso generale, fatte salve le differenziazioni locali, come l’area dolomitica, ad esempio.
Si
è
già
detto
della
estensione
dell’area
dei
bacini
di
accumulo
e
dell’incremento
di
masse
gelate
nel
contesto
generale
dei
siti
glaciali.
L’inverno
2013
–
2014
è
stato
caratterizzato
da
abbondanti
e
continue
precipitazioni
nevose,
cui
ha
fatto
seguito
una
stagione
di
ablazione
che
ha
portato
ulteriori
precipitazioni solide in quota.
Ovviamente
questo
ha
incrementato,
com’è
naturale,
la
diversità
tra
i
settori
superiori
degli
apparati
(bacini
di
accumulo)
e
quelli
inferiori
(ablazione).
In
questi
ultimi
settori
è
continuata
una
sensibile
ablazione
e
conseguente
riduzione
generalizzata
delle
masse
gelate
manifestatasi
anche
con
una
loro
frammentazione,
il
distacco
di
placche
anche
di
notevoli
dimensioni,
come
nel
caso
della
vedretta
Alta,
un
ampliamento
delle
finestre
rocciose,
un
aumento
di
zone
crepacciate
e
seraccate
e
la
comparsa
o
la
maggiore
estensione
di
laghi
periglaciali,
un
incremento
di
fenomeni
di
franosità
dalle
pareti
sulle
superfici glaciali sottostanti.
Un
dato
molto
significativo
appare
essere
il
rallentamento
o
addirittura
la
cessazione
del
ritiro
frontale
nella
maggioranza
dei
casi,
in
un
caso
(Ghiacciaio
del
Rosim)
pare
essere
in
atto
una
inversione
di
tendenza. Mentre si ricordano negli ultimi 6 anni ritiri frontali di oltre 150 metri.
Andamento nivo-meteorologico dell' anno idrologico in Alto Adige
(dati forniti dall' Ufficio Idrografico della Provincia di Bolzano)
L’andamento
nivo
meteorologico
dell’annata
2013
–
2014
riscontrato
nella
nostra
regione
si
può
definire
anomalo
ed
altalenante:
dopo
un
inverno
ed
una
primavera
caratterizzati
da
abbondanti
e
continue
precipitazioni
nevose,
seguito
dal
mese
di
Giugno
caldo
e
soleggiato,
si
è
avuta
un’
estate
fresca
e
con
nevicate
in
alta
quota.
In
particolare
il
mese
di
Agosto
è
stato
più
freddo
e
piovoso
del
normale,
condizioni
tutto
sommato
favorevoli
alle
condizioni
di
mantenimento
per
i
ghiacciai.
Un
Settembre
meno
freddo,
con
precipitazioni
e
soleggiamento
generalmente
inferiori
alla
media
ed
un
Ottobre
nella
norma
hanno
consentito
la
conservazione
di
una
consistente
coltre
di
neve
nei
bacini
di
accumulo, ma non hanno evitato una evidente, anche se moderata, fusione nel settore delle fronti
Conclusioni
La
quantità
di
dati
conclusivi
della
campagna
glaciologica
2014,
siano
essi
numerici
o
descrittivi,
consente
di
affermare
con
certezza
come
l’annata
appena
conclusa
abbia
prodotto
un
risultato
non
negativo
per
il
glacialismo
della
Regione,
tradottosi
anche
in
un
evidente
rallentamento
dell’arretramento rispetto agli anni precedenti.
Il responsabile:
Pietro Bruschi
Il coordinatore scientifico:
Franco Secchieri
Operatori del SGAA che hanno partecipato alla Campagna Glaciologica 2014
Arervo
B.,
Barison
G.,
Bertinotti
I.,
Bruschi
P.,
Covi
S.,
Degli
Esposti
PP.,
Greco
G.,
Le
Pera
L.,
Longhino
R.,
Mattiato
M.,
Molina
C.,
Corbellini
A.,
Peer
L.,
Perotti,
Rosa
S.,
Rosan
R.,
Sartori
G.,
Scaltriti A., Seppi R., Teti B., Tosi P.,
Campagna 2023 - Campagna 2022 - Campagna 2021 - Campagna 2020 - Campagna 2019 -
Campagna 2018 - Campagna 2017 - Campagna 2016 - Campagna 2015 - Campagna 2013 -
Campagna 2012 Campagna 2011 - Campagna 2010