Highlights
Nel
corso
della
Campagna
glaciologica
2011
gli
operatori
del
Servizio
Glaciologico
del
CAI
Alto
Adige
(SGAA)
hanno
controllato
circa
30
ghiacciai
scelti
tra
i
più
significativi
dell’intera
Provincia
di
Bolzano,
dalle
Alpi
Venoste
fino
alla
Valle
Aurina.
Nella
maggioranza
dei
casi
è
stato
possibile
effettuare
le
misure
di
variazioni
frontali
in
corrispondenza
dei
segnali
posizionati
negli
anni
precedenti,
mentre
a
volte
si
è
resa
necessaria
la
collocazione
di
nuovi
segnali
a
causa
della
mancata
reperibilità
dei
precedenti
o
perché
non
più
utilizzabili.
Per
alcuni
apparati,
infine,
sono
stati
eseguiti
solo
rilievi
fotografici
a
causa
delle
difficoltà
ambientali
incontrate
sia
per
la
presenza
di
una
grande
quantità
di
materiale
detritico
o
a
causa
delle
grosse
portate
dei
torrenti
glaciali,
che
non
hanno
consentito
il
raggiungimento
della
fronte.
In
alcuni
casi,
inoltre,
non
è
stata
possibile
la
misurazione
a
causa
della
presenza
di
consistenti
accumuli
di
neve
fresca
che
hanno
impedito
la
determinazione
esatta
del
margine della fronte.
Sintesi dei risultati della Campagna 2011
La
quantità
di
dati
raccolti
e
la
distribuzione
territoriale
dei
ghiacciai
osservati
costituiscono
gli
elementi
sostanziali
sia
per
rappresentatività
che
per
significatività
al
fine
di
una
adeguata
interpretazione
dell’andamento
del
glacialismo
per
l’intera
area.
Il
dato
più
significativo
emerso
è
che
il
bilancio
glaciologico
è
risultato
decisamente
negativo,
confermando
ancora
una
volta
la
tendenza
alla
riduzione
delle
masse
gelate
che
è
in
atto
da
parecchi
anni.
Nonostante
che
l’andamento
meteorologico
dell’inverno
sia
stato
tale
da
determinare
un
consistente
accumulo
di
precipitazioni
nevose,
ben
distribuite
nel
corso
dei
mesi
invernali,
la
successiva
stagione
è
stata
caratterizzata
da
un’
alternanza
di
periodi
rigidi
seguiti
da
fasi
miti
con
temperature
primaverili.
Le
conseguenze
più
evidenti
per
i
ghiacciai
di
queste
dinamiche
si
sono
manifestate
in
consistenti
arretramenti
delle
fronti,
con
valori
lineari
compresi
tra
i
5
e
i
50
metri;
inoltre,
soprattutto
grazie
ai
confronti
fotografici
con
immagini
delle
precedenti
annate,
si
è
potuto
osservare
in
alcuni
casi
anche
una
sensibile
diminuzione
della
massa
fino
a
quote
elevate.
Un
indubbio
elemento
a
riprova
dell’andamento
negativo
ha
riguardato
il
manto
nevoso
residuo
che
a
fine
estate
si
è
presentato
alquanto
ridotto
e
relegato
ai
settori
più
alti
dei
bacini
di
accumulo.
Una
ulteriore
testimonianza
dello
sfavorevole
andamento
climatico
è
stata
anche
l’accentuazione
e
progressiva
deglaciazione
di
pareti
e
canaloni,
un
evento
questo
che
in
molti
casi
ha
determinato
un
evidente
fenomeno
di
franosità
sulle
superfici
glaciali
sottostanti
con
conseguenti
accumuli
detritici.
Da
notare
che
la
situazione
che
si
è
presentata
durante
i
sopralluoghi
effettuati
nel
mese
di
agosto
poteva
sembrare
in
alcuni
casi
abbastanza
soddisfacente
grazie
a
consistenti
placche
di
neve
residua,
ancora
presenti
sulla
superficie
glaciale
ed
in
alcuni
canaloni
sottostanti.
Tuttavia
il
protrarsi
di
condizioni
sfavorevoli,
specialmente
dovute
alle
temperature
elevate
-
in
particolare
l’
ondata
di
calore
delle
due
ultime
settimane
di
agosto
-
ha
portato
ad
una
ulteriore,
consistente
ablazione
con
conseguente
scomparsa
delle
ultime
masse
di
neve vecchia.
Andamento nivo-meteorologico dell' anno idrologico in Alto Adige
(dati forniti dall' Ufficio Idrografico della Provincia di Bolzano)
Le
cause
principali
del
deficit
di
bilancio
complessivo
sono
imputabili
ad
un
aumento
generalizzato
delle
temperature
globali
e
quindi
ad
una
ablazione
estiva
particolarmente
consistente.
L’inverno
è
stato
caratterizzato
da
un’
alternanza
di
periodi
molto
freddi
intervallati
da
fasi
con
temperature
primaverili,
con
cicli
della
durata
di
2
o3
settimane.
A
riguardo
si
può
ricordare
come
ad
un
mese
di
dicembre
più
freddo
della
norma,
con
abbondanti
precipitazioni
nevose
come
non
si
registravano
da
diversi
anni,
abbia
fatto
seguito
un
periodo
piuttosto
siccitoso,
caldo
e
soleggiato;
in
particolare
il
mese
di
aprile
è
risultato
tra
i
più
secchi
degli
ultimi
30
anni.
Il
periodo
successivo
ha
avuto
un
andamento
molto
variabile:
nei
primi
due
mesi
estivi
(giugno
e
luglio)
i
periodi
di
bel
tempo
sono
stati
rari
e
di
breve
durata
(pochi
giorni),
mentre
l’ondata
di
calore
delle
ultime
due
settimane
di
agosto
ha
ristabilito
il
bilancio
termico
dell’estate,
che
si
può
definire
nella
media.
Da
ultimo
va
ricordato
come
il
mese
di
settembre
sia
risultato
il
più
caldo
degli
ultimi
24
anni
con
precipitazioni
abbondanti,
diffuse
e
persistenti
nella
parte
centrale
del
mese
con
quasi
un
metro
di
neve
fresca
solamente
alle
quote più elevate.
Conclusioni
A
conclusione
della
Campagna
2011,
sulla
base
dell’analisi
dei
dati
raccolti
alle
fronti
dei
ghiacciai
rilevati,
siano
essi
numerici
o
anche
soltanto
descrittivi,
si
può
affermare
con
certezza
che
anche
l’annata
2010
/2011
ha
portato
ad
un
risultato
assolutamente
negativo
per
il
glacialismo
della
regione,
sicuramente
in
linea,
come
si
è
detto,
con
il
generalizzato
andamento
negativo
delle
annate
precedenti.
Da
notare
che
la
valutazione
e
la
quantificazione
dell’
innevamento
residuo
effettuate
nei
rilievi
di
fine
stagione
non
hanno
sempre
portato
a
risultati
soddisfacenti
specialmente
a
causa
della
presenza
di
una
modesta
copertura
di
neve
fresca,
risalente
agli
episodi
nevosi
della
metà
del
mese
di
settembre.
In
sintesi,
una
delle
principali
cause
alla
quale
si
deve
imputare
il
bilancio
di
massa
glaciale
negativo
riscontrato
in
Alto
Adige,
si
configura
nelle
temperature
particolarmente
elevate,
mantenutesi
tali
per
un
lungo
periodo
di
tempo.
Va
ricordato,
infatti,
come
sia
sufficiente
una
sola
settimana
di
caldo
intenso,
anche
a
quote
elevate,
per
sciogliere
l’equivalente
della
neve
caduta
in
un
mese
invernale.
Ancora
una
volta,
quindi,
sono
state
le
caratteristiche
termo
pluviometriche
dell’estate a governare l’andamento del glacialismo.
Il responsabile:
Pietro Bruschi
Il coordinatore scientifico:
Franco Secchieri
Operatori del SGAA che hanno partecipato alla Campagna Glaciologica 2011
Barison
G.,
Bertinotti
I.,
Bruschi
P.,
Cassina
A.,
Caneppele
S.,
Danielis
F.,
Degli
Esposti
PP.,
Da
Re
R.,
Fellin
S.,
Greco
G.,
Molina
C.,
Corbellini
A.,
Pastori
L.,
Pattaro
C.,
Polato
A.,
Sartori
G.,
Scaltriti
A.,
Sinibaldi R., Todaro A.
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