Ghiacciaio di Saldura meridionale
Toponimi:
Südliche Saldurferner;
Gruppo Montuoso:
Alpi Venoste
Numero ghiacciaio:
CGI-794 (I4L00112513)
Bacino idrografico:
Saldura, Adige
Coordinate UTM:
32TPS 3235 7870
Tipo:
Ghiacciaio montano
Esposizione Prevalente:
Nord-Ovest
Ritiro ultimo anno: non rilevabile
Ritiro dal 2007: -436m
Note:
Ghiacciaio
montano
posizionato
nell’
ampia
conca
del
grande
circo
delimitato
dalla
parete
rocciosa
fra
Cima
Lazaun,
Punta
Saldura
e
Gemsflucht,
defluisce
con
una
lunga
lingua
verso
la
Val
di
Mazia
in
direzione nord ovest.
2013
(Operatori: Greco G., Tosi P.)
La
presenza
di
neve
fresca
rende
la
misurazione
approssimativa.
La
lingua
centrale
ormai
si
è
spostata
verso
la
sua
sinistra
origrafica,
lasciando
la
base
delle
Cime
di
Lazaun
ormai
sgombra
di
ghiaccio.
Comunque
da
valutazione
visiva
il
ghiacciaio
sembra
abbia
perso
poco
del
suo
volume
in
confronto
all’anno
precedente.
Sotto
la
fronte,
nell’avvallamento
sottostante,
si
nota
un
ammassamento
caotico
di
rocce,
sassi
e
terra
precipitati
dai
monti
circostanti,
sembra
che
le
montagne
si
sbriciolino;
Quasi
assenti
i
ruscelli
glaciali.
2012
(Operatori: Greco G.)
La
lingua
centrale
tende
a
spostarsi
verso
la
sua
sinistra
orografica,
lasciando
la
base
delle
Cime
di
Lazaun
ormai
sgombra
di
ghiaccio,
infatti
emergono
rocce
montonate
libere
da
detriti
e
ghiaccio.
La
lingua
superiore
che
tiene
collegato
il
ghiacciaio
si
è
andata
molto
assottigliando,
un'altra
stagione
come
questa
forse
separerà
in
due
il
ghiacciaio.
La
presenza
di
neve
vecchia
è
appena
percettibile
nella
parte
superiore,
circa
a
3200
m.
I
due
torrenti
laterali
sono
impetuosi,
mentre
i
due
centrali
sono
poco
alimentati.
La
presenza
di
detriti
sul
ghiacciaio
è
scarsa,
visibile
solo
sotto
la
Cima
di
Lazaun
e
della
Gemsflucht.
2011
(Operatori: Greco G.)
La
neve
scesa
circa
due
settimane
fa
ricopre
tutto
il
ghiacciaio
e
anche
il
terreno
intorno,
facendo
evidenziare
la
lingua
principale
che
prima
scorreva
sotto
la
cima
Lazaun,
ora
coperta
da
detriti,
e
invece
molto
evidenziata
verso
le
cime
di
Gemsflicht.
La
parte
superiore
è
molto
crepacciata,
invece
il
ghiaccio
che
era
presente
dietro
la
cima
di
Lazaun,
in
una
specie
di
rientranza
tra
questa
e
la
Punta
di
Saldura,
ormai
è
quasi
scomparso.
Solo
due
torrenti
poco
evidenti
fuoriescono
sulla
sinistra.
Sulla
destra
invece
il
torrente
con
più
portata
sembra
sparito,
sostituito
da
un
rivolo
che
alimenta
il grande lago sottostante.
2010
(Operatori: Greco G.)
Nonostante
un
leggero
strato
di
neve
fresca
recente
che
ricopre
l’
intera
superficie,
appare
evidente
una
riduzione
generale
della
massa
glaciale.
Si
nota
una
notevole
quantità
di
detriti,
in
parte
coperti
dalla
neve,
nella
parte
inferiore
della
lingua
e
varie
crepacciature
nel
bacino
superiore.
Dalla
fronte
fuoriescono
torrenti
glaciali
di
modesta
portata
a
causa delle rigide temperature.
2009
(Operatori: Greco G.)
La
neve
residua
invernale
copre
in
parte
il
ghiacciaio
soprattutto
nei
settori
laterali
e
nella
zona
della
fronte.
Un’evidente
scia
di
detriti
copre
sempre
più
la
lingua
terminale,
rendendo
difficoltosa
la
determinazione
del
limite
della
fronte
stessa.
Dal
ghiacciaio
fuoriescono
alcuni
torrenti,
più
numerosi
e
consistenti
rispetto
all’
ultima
rilevazione,
che
scendono ad alimentare il laghetto sottostante.
2007
(Operatori: Greco G.)
Perdura
la
fase
di
forte
riduzione
complessiva
con
notevoli
ammassamenti
detritici.
Si
notano
piccole
placche
di
neve
residua
solo
nella
parte
elevata
del
bacino.
2014
(Operatori: Greco G., Le Pera L., Teti B.)
La
presenza
di
neve
fresca
è
limitata
nella
parte
alta
e
sulle
cime
di
Saldura
e
Lazaun,
ossia
intorno
ai
3250
m
circa.
Il
ghiacciaio
sembra
abbia
perso
poco
del
suo
volume,
forse
perché
nascosto
da
nevato
vecchio
che
copre
la
superficie
del
ghiacciaio
al
55%
e
sono
molto
evidenti
le
slavine
lungo
le
pareti.
In
corrispondenza
della
fronte
si
nota
un
ammasso
continuo
e
caotico
di
rocce,
sassi
e
terra
precipitati
dalle
pareti
circostanti.
In
aumento
la
copertura
detritica
nel
settore
destro.
Poco
visibili
i
ruscelli glaciali.
La
riduzione
complessiva
del
ghiacciaio
continua
inesorabile
più
nello
spessore
che
sulla
fronte.
La
presenza
di
neve
fresca
non
permette
di
verificare
la
presenza
di
nevato
vecchio.
La
lingua
centrale
appare
in
netto
regresso,
si
nota
il
restringimento
della
stessa
ed
una
spaccatura
a
metà
di
Punta
Saldura.
Si
notano
vari
crepacci
sulla
parte
superiore
e
continua
l'ammasso
caotico
di
rocce,
sassi
e
terra
precipitati
dalle
pareti
rocciose
circostanti.
Scarsi
i
ruscelli
glaciali
a
causa
della
temperatura rigida.
2015
(Operatori: Greco G., Le Pera L.)
L'
arretramento
delle
lingue
del
ghiacciaio
appare
pressochè
invariato
mentre
lo
spessore
del
ghiacciaio
fortemente
ridotto.
la
neve
residua
copre
buona
parte
del
ghiacciaio,
grazie
alle
temperature
basse
che
ne
hanno
permesso
la
conservazione.
La
spaccatura
a
metà
di
P.
Saldura
quest'anno
si
mostra
in
modo
evidente
e
questo
fa
sembrare
una
divisione
tra
il
bacino
superiore
con
quello
inferiore
.
I
vari
crepacci
sono
coperti
da
neve,
abbondante
l'acqua
che
scorre
nei
4
ruscelli
glaciali che fuoriescono dalla lingua principale.
2016
(Operatori: Greco G., Le Pera L., Teti B.)
L'apparato
mostra
una
evidente
riduzione
generale
con
un
bilancio
dell'annata
2016/2017
estremamente
negativo
anche
solo
sulla
base
di
valutazioni
qualitative:
assente
la
neve
vecchia
come
pure
le
superfici
di
nevato
quasi
scomparse,
dando
luogo
all'affioramento
del
nevato
più
vecchio,
vicino
alla
densità
del
ghiaccio.
Come
prevedibile
dalle
precedenti
osservazioni,
si
è
ormai
verificato
il
completo
distacco
tra
la
parte
superiore
e
quella
inferiore
del
ghiacciaio
e
le
due
masse
sono
ora
completamente
isolate
tra
loro.
Da
rilevare
la
presenza
di
alcune
frane,
anche
di
notevole
volume,
scese
principalmente
ai
lati
della
lingua
centrale
e
nell'area
di
separazione
tra
le
due
masse.
La
situazione
di
generale
riduzione,
con
sensibile
diminuzione
sia
dello
spessore
che
della
superficie,
specialmente
del
settore
inferiore,
ha
determinato
un
aumento
relativo
della
copertura
morenica,
specialmente
nel
settore
centrale
e
crepacciature
su
entrambe
le
parti
del
ghiacciaio.
Il
giorno
del
sopralluogo
era
in
atto
una
intensa
fusione,
rilevabile
dalla
notevole
portata
dei
ai
due
torrenti,
provenienti
dalle
diverse
protuberanze
laterali.
In
particolare
il
torrente
di
destra
idrografica
pareva
avere
ulteriormente
inciso
la
morena
di
fondo,
con
un approfondimento dell'alveo principale.
2017
(Operatori: Greco G., Le Pera L.)
Il
bilancio
di
massa
appare
estremamente
negativo:
la
neve
vecchia
è
risultata
di
fatto
assente.
La
lingua
ha
avuto
una
marcata
modifica
con
la
suddivisione
in
due,
la
parte
sinistra
sempre
più
coperta
da
detriti
e
la
parte
centrale
ridotta.
La
lingua
sinistra
fa
parte
di
quella
coperta
da
detriti
e
credo
che
il
prossimo
anno
sara
anch'essa
coperta
da
questi.
Sempre
più
abbondante
la
copertura
morenica
che
non
facilita
la
misurazione.
È
stata
osservata
una
notevole
presenza
di
molte
crepacciature.
La
portata
dei
torrenti
è
molto
leggera
a
causa
della
bassa
temperatura,
infatti
i
lati
sono
coperti
di
ghiaccio.
Dal
segnale
GG10m53
sono
riuscito
a
misurare
la
lingua
centrale
che
dista
390
m,
dal
segnale
RE03m45
ho
dovuto
fare
doppia
misurazione
414
m
invece
dal
segnale
GG15
la
lingua
è
distante
190
m.
Dal
prossimo
anno
dovrò
effettuare
doppia
misurazione,
se
la
lingua
di
sinistra
sarà
visibile.
L'apparato
mostra
una
evidente
riduzione
generale
con
un
anche
solo
sulla
base
di
valutazioni qualitative: assente la neve vecchia come pure le superfici di nevato quasi
2018
(Operatori: Greco G., Le Pera L.)
La
nevicata
durante
la
notte
precedente
il
rilievo,
15
cm
circa,
non
ha
consentito
l'effettuazione
di
alcuna
misurazione o valutazione sullo stato del ghiacciaio.
Evidente ritiro.
2019
(Operatori: Greco G., Le Pera L., Teti B.)
Il
ghiacciaio
continua
a
perdere
massa.
La
nevicata
caduta
nei
giorni
precedenti
alla
prima
osservazione
del
1
settembre
ha
permesso
rilievi
approssimativi,
quindi
è
stata
realizzata
una
nuova
misurazione
l'8
settembre.
Il
crollo
della
lingua
ha
reso
difficili
misurazioni
precise.
Dal
segnale
RE03m45
non
si
riesce
a
vedere
la
vecchia
lingua
adagiata
ormai
in
una
conca
e
in
continua
fusione,
però
si
vede
il
nuovo
termine
provvisorio
sulla
sinistra
orografica,
misurata
con
difficoltà
in
431
metri
dal
segnale;
ne
consegue
un
probabile
abbandono
di
questo
segnale.
Dal
segnale
GG10m53
si
vede
appena
la
vecchia
lingua,
realizzando
la
misurazione
con
quella
che
sembra
la
nuova
lingua
provvisoria.
Si
riconoscono
le
abituali
crepacciature e l'abbondante copertura morenica.
2020
(Operatori: Greco G., Le Pera L., Tamiazzo R., Teti B.)
Continua
la
fase
di
assottigliamento
dello
spessore
specialmente
in
zona
frontale,
evidenziato
dall'aumento
degli
affioramenti
rocciosi.
Misure
non
rese
possibili
dalla
presenza
di
neve
fresca.
Il
giorno
del
sopralluogo
era
presente
uno
strato
di
neve
fresca
sull'intera
superficie,
condizione
che
ha
impedito
l'effettuazione
di
misure
di
variazione
della
fronte.
Tuttavia
è
stato
possibile
valutare
il
perdurare
della
fase
di
riduzione
dello
spessore
del
ghiaccio
soprattutto
nel
settore
inferiore
e
frontale.
Gli
affioramenti
rocciosi
sono
aumentati
fino
anche
a
suddividere
la
fronte.
Sempre
abbondante
l'accumulo
di
materiale
detritico
proveniente
dalla
pareti,
soprattutto
sul
versante
destro.
I
crepacci
presenti
nella
zona
centrale
si
sono
ridotti
di
dimensione
mentre
sono
quasi
del
tutto
scomparsi
quelli
del
settore
di
sinistra,
ancora
presenti
nei
rilievi
degli
ultimi
anni.
Le
portate
dei
due
torrenti
glaciali
erano
ridotte,
evidentemente
a
causa
delle
condizioni meteoclimatiche del periodo.
2021
(Operatori: Carbone V., Greco G., Le Pera L.)
Il
ghiacciaio
ha
evidenziato
una
situazione
di
bilancio
estremamente
negativo
determinato
dalla
consistente
fusione
della
massa
gelata
con
conseguente
diminuzione
dell'area
e
del
volume
complessivo.
Consistente
anche
l'arretramento
frontale.
Le
conseguenze
hanno
portato
all'ampliamento
delle
rocce
emergenti
del
letto.
Sono
aumentate
anche
le
frane
generatesi
anche
per
lo
scioglimento
del
permafrost.
Numerosi
i
crepacci
aperti
nel
settore
centrale.
Il
materiale
detritico
è
aumentato
sia
sulle
aree
laterali
che
su
quelle
centrali
tanto
da
ricoprire
completamente
il
settore
centrale
e
laterale
sinistro
della
lingua
centrale.
Il
giorno
del
sopralluogo
il
torrente
aveva
una
portata
abbondante
a
causa
della
forte
fusione.
La
lingua
che
collegava
il
ghiacciaio
si
è
disciolta
o
quasi.
Era
visibile
la
parte
superiore,
sotto
Cima
Saldura,
ma
ormai
separata
dalla
parte
sottostante
e
probabilmente
ancora
collegata
dalla
lingua
di
sx
nel
settore
che
parte
dai
crepacci
superiori
e
scompare
dietro
uno
sperone
di
roccia.
Non
è
stata
rilevata
la
presenza
di
neve
vecchia e il nevato era presente solo in isolate placche sommitali.
2022
(Operatori: Carbone V., Greco G., Teti B., Tosi P.)