Ghiacciaio di Mazia
Toponimi:
Matscher Ferner;
Gruppo Montuoso:
Alpi Venoste
Numero ghiacciaio:
CGI-788 (I4L00112506)
Bacino idrografico:
Saldura, Adige
Coordinate UTM:
32TPS 3150 0825
Tipo:
Ghiacciaio vallivo, bacino composto
Esposizione Prevalente:
Nord
Ritiro ultimo anno: -7m
Ritiro dal 2016: -138m
Note:
Esteso
ghiacciaio
vallivo
con
bacino
composto
che
prende
origine
dalla
cresta
tra
la
Palla
Bianca
e
Cima
della
Sorgente.
Fluisce
verso
la
Val
di
Mazia
in
direzione
nord
ovest
suddiviso
in
tre
colate:
due
settentrionali
sulla
destra
orografica
ed
una
più
allungata
con
un
caratteristico
andamento
semicircolare.
Le
misurazioni,
condizionate
dalla
recente
nevicata,
risultano
un
po'
approssimative.
La
morfologia
della
fronte
sta
cambiando
radicalmente,
la
crepacciatura,
l'accumulo
di
sassi
e
terra
o
melma
ne
modificano
ogni
anno
l'aspetto,
difficile
ritrovare
i
vecchi
segnali
e
porne
altri
nuovi.
La
lingua
sottostante
sulla
sinistra
conserva
la
sua
roccia
riaffiorante.
Il
torrente
che
fuoriesce
dalla
lingua
ha
formato
un
ampio
letto
e
la
morena
alla
sua
sinistra
è
aumentata
coprendo
i
sassi
visibili
l'anno
precedente oltre al segnale GG04m46.
2013
(Operatori: Greco G., Tosi P.)
L
a
scarsissima
presenza
di
neve
vecchia,
valutabile
nello
0,2
%,
e
il
continuo
inesorabile
scioglimento
delle
varie
lingue
che
scendono
dal
ghiacciaio
lo
mostrano
in
netto
regresso.
La
parte
frontale
si
presenta
molto
crepacciata,
la
destra
orografica
e
la
parte
superiore
risultano
coperti
di
detriti.
Nel
margine
sinistro
fuoriesce
una
roccia
che
denota
anche
l'abbassamento
dello
spessore.
La
lingua
sottostante
sulla
sinistra
presenta
una
roccia
con
molti
detriti
che
coprono
il
ghiacciaio,
nella
parte
destra
invece
il
ghiaccio
con
detriti
che
toccava
la
roccia
si
è
sciolto
allontanandosi
da
essa
di
circa
2-3
metri.
Il
torrente
che
fuoriesce
dalla
lingua
ha
formato
un
ampio
letto
un
po'
rubandolo
alla
morena
alla
sua
sinistra
e
un
po'
liberandosi
dai
tanti
detriti
ammassatisi
negli
anni
precedenti,
rendendo
problematico
il
raggiungimento
del
segnale
GG04m46.
2012
(Operatori: Greco G.)
Delle
tre
colate
che
scendono
dalla
Palla
Bianca
verso
la
Val
di
Mazia,
le
due
lingue
sulla
destra
orografica
si
stanno
ormai
riducendo
scoprendo
delle
rocce.
La
lingua
più
lunga
che
scende
in
un
ampio
vallone
sottostante
si
è
piuttosto
ridotta
e
ristretta,
crepacciata
e
coperta
da
detriti.
Lungo
le
pareti
rocciose
che
la
delimitano
si
nota
un
forte
distacco
da
esse,causato
probabilmente
dal
surriscaldamento
delle
rocce
stesse.
Nella
parte
centrale
continua
ad
esserci
una
intensa
crepacciatura
specialmente
sul
dorso
e
la
scia
di
detriti
che
sporcano
il
ghiacciaio.
Sulla
destra
orografica
si
è
più
evidenziata
quella
morena
di
detriti
che
devia
il
rio
che
scende
dalla
parete.
Il
limite
di
neve
vecchia
o
di
nevato
dell'anno
è
appena
visibile
sulla parte superiore.
2011
(Operatori: Greco G.)
Si
nota
un’ulteriore
riduzione
delle
colate
di
destra
orami
definitivamente
al
di
sopra
del
salto
di
roccia
superiore.
Appare
in
ritiro
anche
la
lunga
lingua
di
sinistra
che
scende
nell’ampio
vallone,
coperta
da
detriti
e
crepacciata
nei
cambi
di
pendenza:
comunque
sotto
la
fronte
si
è
formata
una
morena
trasversale
che
ha
un
po’
bloccato
il
ritiro
della
ingua
essendosi
accumulate
masse
di
neve
provovate da slavine.
2009
(Operatori: Greco G.)
Il
ghiacciaio
mostra
evidenti
segni
di
riduzione
nonostante
la
consistente
massa
ddel
bacino
di
accumulo;
delle
colate
che
scendono
dallal
Palla
Bianca
verso
la
Val
di
Mazia,
quelle
di
destra
tendono
a
permanere
al
di
sopra
del
salto
roccioso
superiore.
La
lingua
più
lunga,
su
cui
si
effettuano
le
misurazioni
nell’ampio
vallone,
mostra
una
forte
riduzione.
La
presenza
di
neve
fresca
non
ha
consentito
l’osservazione
del
limite
della
neve
vecchia o nevato delal stagione in corso.
2007
(Operatori: Greco G.)
Immagini storiche
1980
Altre immagini
2006
Il
ghiacciaio,
nonostante
l’abbondante
strato
di
nevato,
appare
in
continua
riduzione,
lenta
ma
costante.
In
evidenza
la
crepacciatura,
in
aumento
l’
accumulo
di
sassi
e
terra,
in
particolare
in
corrispondenza
della
morena
frontale.
La
lingua
principale,
nel
vallone
di
sinistra,
continua
a
ridursi
di
spessore
allontanandosi
sempre
più
dalle
pareti
circostanti; in aumento la finestra rocciosa.
2014
(Operatori: Greco G., Le Pera L.,Tosi P.)
Nonostante
la
presenza
di
una
leggera
copertura
di
neve
fresca
sull'
intera
superficie,
il
corpo
glaciale
appare
complessivamente
in
continua
riduzione,
specialmente
nello
spessore;
la
crepacciatura
rimane
sempre
visibile,
mentre
la
finestra
rocciosa
appare
aumentata
di
estensione.
In
generale,
sul
bacino
superiore,
pare
non
esserci
presenza
di
neve
residua,
ma
solo
di
nevato.
Sempre
più
caotico
si
presenta
l'accumulo
di
materiale
detritico
accumulatosi
negli
anni
passati,
reso
ancor
più
evidente
dal
ritiro
che
interessa
il
settore
centrale
della
lingua
centrale,
dove
la
massa
continua
a
ridursi
in
larghezza
e
spessore,
aumentando
il
distacco
dalle
rocce
laterali.
Il
torrente
glaciale
ha
una portata notevole.
2015
(Operatori: Greco G., Le Pera L.)
Il
corpo
glaciale
appare
complessivamente
in
continua
riduzione,
specialmente
nello
spessore;
il
nevato
vecchio
è
presente
per
il
30%
,
evidente
la
crepacciatura,
in
parte
coperta
da
neve
fresca,
l'accumulo
di
sassi
e
terra,
limitato
sulla
superficie
del
ghiacciaio,
è
molto
consistente
lungo
e
sulle
morene
formatesi
intorno.
La
lingua
centrale
che
scende
nel
vallone,
sulla
sx
orografica,
continua
a
ritirarsi
in
modo
marcato.
Consistente
la
portata
dei
torrenti
che
fuoriescono
dalla
fronte,
divisi
da
una
morena in progressiva crescita
2016
(Operatori: Greco G., Tosi P.)
2016
Il
giorno
del
sopralluogo
erano
presenti
delle
aree
di
nevato/neve
alquanto
disomogenee
e
solamente
sulla
parte
più
elevata
del
bacino,
estese
complessivamente
per
meno
del
20%
dell'intera
superficie
glaciale.
Consistente
anche
la
fase
di
deglaciazione
anche
sulla
parete
sommitale
della
Palla
Bianca.
La
fase
di
accentuato
ritiro
in
atto
poteva
essere
valutata
sia
per
la
riduzione
areale,
che
per
la
diminuzione
di
spessore
messa
in
evidenza
dall'aumento
degli
affioramenti
rocciosi.
In
aumento
anche
l'accumulo
morenico
di
superficie,
organizzato
soprattutto
in
morene
galleggianti
mediane
e
frontali.
Il
maggior
ritiro
è
stato
osservato
per
la
lingua
centrale
e
quella
di
destra
(orografica),
entrambe
ormai
estremamente
ridottesi.
Anche
la
più
grande
lingua
di
destra
mostrava
chiari
segnali
di
riduzione,
anche
di
spessore.
Alla
fronte
era
visibile
una
grotta
da
cui
fuoriusciva
il
torrente
glaciale
con
una
notevole
portata
dovuta
alla
intensa
fusione
in
atto.
Per
tale
motivo
il
segnale
GG15
m59,
in
parte
ricoperto
da
materiale
detritico,dovrà
essere abbandonato
2018
(Operatori: Greco G., Teti B.)
Il
giorno
del
sopralluogo
il
ghiacciaio
presentava
una
leggera
copertura
di
neve
fresca
nel
settore
centrale
e
superiore.
La
fronte
evidenziava
una
situazione
di
consistente
riduzione
specialmente
di
spessore,
con
crepacciature
riferibili
al
crollo
del
ghiaccio
in
coincidenza
con
la
bocca
da
cui
fuoriusciva
il
torrente
principlae.
Pareva
aumentata
anche
la
copertura
morenica
superficiale
sulla
destra
orografica;
una
evidente
bediere
era
incisa
al
centro
della
ingua.
In
evidente
stato
di
riduzione
le
due
modeste
protuberanze,
resto
del
settore
di
sinistra
della
lingua
principale,
alla
cui
fronte
permanevano
alcune
consistenti
placche
di
neve
residua.
I
torrenti
di
ablazione
avevano
una
notevole
portata.
2019
(Operatori: Carbone V.,Greco G., Le Pera L.)
Il
ghiacciaio
mostra
il
permanere
di
una
continua
fase
di
arretramento
frontale
e
di
abbassamento
della
superficie.
L'area
inferiore
destra
e
frontale
della
lingua
di
destra
è
ricoperta
da
abbondante
materiale
detritico
mentre
nel
settore
centrale
è
presente
un'area
molto
crepacciata
con
disposizione
radiale
dei
crepacci
stessi.
La
riduzione
di
spessore
della
lingua
di
sinistra
(orografica)
è
messo
in
evidenza
dall’aumento
degli
affioramenti
del
letto
roccioso.
Particolarmente
abbondante
l’accumulo
di
materiale
detritico
soprattutto
sul
settore
inferiore
della
lingua
di
destra
dove
vi
sono
evidenti
scorrimenti
di
acqua
di
fusione,
con
alcuni
inghiottitoi,
mentre
alla
fronte
sono
presenti
tre
piccole
grotte.
Probabile
presenza
di
ghiaccio
morto
sotto
l’abbondante
detrito.
Sul
settore
superiore
la
superficie
è
ricoperta
da
uno
strato
di
neve
recente
e
l’altezza
del
lmite
della
neve
vecchia
è
stata
valutata
ben
oltre
i
3.000
metri.
La
quota
inferiore
si è attestata a circa 2.800 metri.
2021
(Operatori: Crespi C., Greco G., Le Pera L.)
Il
ghiacciaio
sulla
parte
superiore
ha
una
leggera
copertura
di
neve,
caduta
nelle
settimane
precedenti.
La
lingua
centrale
e
il
prosieguo
che
scende
sulla
sx
orografica
si
sono
ritirate
in
modo
marcato;
la
fronte
che
scende
in
sinistra
idrografica
si
è
ridotta
notevolmente
e
risulta
ormai
poco
sviluppata.
Il
settore
centrale
della
lingua
si
sta
restringendo
sempre
più.
La
crepacciatura
è
molto
visibile
e
abbondante.
In
aumento
l'accumulo
di
detrito
e
terra
sulla
parte
inferiore
del
ghiacciaio,
che
rendono
le
lingue
sporche
nel
settore
terminale.
Vi
sono
formazione
di
piccoli
depositi
di
detrito
e
sabbia
intorno
e
nella
parte
sinistra
orografica
del ghiacciaio. I torrenti che fuoriescono hanno una portata sempre più consistente.
2020
(Operatori: Bruschi P., Greco G., Le Pera L., Teti B.)
Il
giorno
del
sopralluogo
era
presente
un
leggero
strato
di
neve
fresca.
La
crepacciatura
è
risultata
comunque
ben
visibile
e
notevolmente
diffusa.
Abbondante
l'accumulo
di
materiale
detritico
di
varie
dimensioni,
in
evidente
aumento
sulla
parte
inferiore
del
ghiacciaio.
Nel
settore
centrale
è
affiorato
un
grande
masso
che
testimonia
della
forte
diminuzione
di
spessore.
La
lingua
centrale
e
quella
che
scende
sulla
sx
orografica
si
restringono
sempre
più
per
la
forte
riduzione
di
spessore.
Inoltre,
l'intero
ambiente
periglaciale
e
preglaciale
ha
subito
una
forte
modifica
per
il
notevole
aumento
di
materiale
detritico
tanto
da
non
riuscire
ha
trovate
i
due
segnali
df
e
cf,
motivo
per
cui
è
stata
eseguita
una
misura
approssimativa
basata
sulle
coordinate
dei
punti.
Molto
elevato
il
limite
del
nevato,
suddiviso
in
placche
irregolari,
comunque
sopra
i
3200
metri
di
quota.
Il
ghiacciaio
ha
evidenziato
una
continua
fase
di
riduzione
sia
volumetrica
ed
areale.
Aumento
della
copertura
detritica
anche
nelle
aree
proglaciali.
Al
momento
del
sopralluogo
il
torrente
glaciale
aveva
una
portata
non
abbondante,
probabilmente
a
causa
delle
basse
temperature.
2022
(Operatori: Greco G., Teti B.)