Ghiacciaio della Grava Toponimi: Graf Ferner, Stok Ferner; Gruppo Montuoso: Alpi Venoste Numero ghiacciaio: CGI-818 (I4L00113201) Bacino idrografico: Senales, Adige Coordinate UTM: 32TPS 4450 7950 Tipo: Ghiacciaio vallivo, bacino semplice Esposizione Prevalente: Sud Ritiro ultimo anno: -3m Ritiro dal 1994: -140m Note: Consistente apparato glaciale che dalla cresta fra il Similaun e la Cima Marzel scende verso la Val Senales in direzione sud in tre diverse direzioni; la fronte osservata è quella della colata meridionale, che è anche la più sfavorita a causa dell’ esposizione
2013
(Operatori: Polato A.)
Per questa stagione non è stato possibile effettuare misurazioni attendibili per la presenza di abbondante neve su tutte e due le lingue di fronte del ghiacciaio; il ghiacciaio appare comunque in forte regresso.
2011
(Operatori: Caneppele S., Polato A.)
Il giorno del sopralluogo le condizioni erano tali da consentire una buona osservabilità del lungo e frastagliato margine frontale. Assolutamente assenti segni di fratture della massa nella parte inferiore del ghiacciaio. Solo sui bordi del ghiacciaio si è notata una leggera copertura morenica.
2007
(Operatori: Bruschi P.)
Caratterizzato da un’ intensa fase di ablazione l’ intero settore frontale presenta evidenti segni di riduzione e di assottigliamento. Scarsa la copertura detritica dovuta alle caratteristiche del bacino con limitate pareti sovrastanti; la neve residua si riduce a poche placche nella zona più elevata orientale. Comunque il bacino di accumulo, mostrando una discreta consistenza, appare in discrete condizioni.
Altre immagini
Immagini storiche
1982
2016
2015
(Operatori: Benetton S.)
L’apparato presenta un evidente ritiro generale: la fronte, fortemente frastagliata ed appiattita, appare totalmente priva di detrito, fattore dovuto alla bassa pendenza ed al ridotto dislivello delle pareti poste attorno al ghiacciaio. Le due lingue poste alle estremità e incassate in canalini, sopravvivono favorite dalla minore insolazione ed dal maggior spessore glaciale. Nonostante ciò, le lingue, che dipartono dal corpo glaciale principale circa 150-200 metri più a monte, risultano essere oramai sottili e strette, ipotizzandone pertanto un veloce arretramento, talvolta con possibili salti dovuti a piccoli sbalzi rocciosi.
2016
(Operatori: Benetton S.)
Il ghiacciaio appare in forte regresso su tutte le fronti con una marcata riduzione di spessore. la leggera nevicata del 23 settembre risulta essersi pressoché completamente sciolta innanzi alla fronte, iniziando a lasciare anche lembi glaciali scoperti, con ghiaccio vivo affiorante, sintomo della completa ablazione avvenuta in questa torrida estate. La fronte presenta una copertura nevosa fresca di pochi centimetri, di circa l’80-90% della superficie. Innanzi alla fronte, nel settore orientale, comparsa di vegetazione proglaciale, costituita da sporadiche fioriture d’alta quota e muschi.
2006
2009
2017
(Operatori: Benetton S.)
Le condizioni meteo il giorno del sopralluogo : visibilità discreta, zero termico a bassa quota, vento intenso. La presenza sulla superficie di una copertura di neve fresca di circa 20 centimetri, ha condizionato una precisa verifica delle condizioni del ghiacciaio, specialmente sul settore superiore. L’andamento termo pluviometrico dell’annata ha determinato un arretramento complessivamente elevato del margine frontale ed a una notevole perdita di spessore nella zona frontale oggetto di osservazione. A causa del notevole ritiro della lingua situata nell’estrema sinistra idrografica, le quote delle due lingue si sono venute ora a trovare allo stesso livello altimetrico. Tali esili terminazioni glaciali sono contenute all’interno di strette vallecole ed è facilmente prevedibile il verificarsi di ulteriori ingenti ritiri, specialmente se dovesse continuare il trend climatico registrato negli ultimi anni. Le variazioni volumetriche hanno portato ad un aumento sensibile di alcuni affioramenti rocciosi tanto che si sono estesi all’interno del corpo del ghiacciaio per decine di metri.
Continua la fase di ritiro con evidenti effetti morfologici come, ad esempio, l’aumento delle isole rocciose: il ghiacciaio presentava la superficie del ghiaccio di ghiacciaio nel settore frontale, ad eccezione dei canalini situati nell’estrema sinistra e destra idrografica, ancora ricoperti dal nevato/neve invernale. Nell’area di centro sinistra idrografica del ghiacciaio, le rocce emerse lateralmente negli scorsi anni hanno mostrato un ulteriore aumento di superficie contribuendo a ridurre la larghezza della fronte. Nell’area di centro destra idrografica del ghiacciaio, la fronte risultava avere perso di spessore, senza tuttavia significativi arretramenti. Poco più a monte, nel settore centrale del ghiacciaio, l’affioramento roccioso lineare ha aumentato le proprie dimensioni a causa della diminuzione di spessore della massa gelata di qualche metro. La morfologia del bacino e la tipologia delle sovrastanti pareti producono una limitata quantità di materiale detritico e conseguentemente la morena galleggiante era praticamente assente.
2018
(Operatori: Benetton S.)
Ritiro contenuto, apprezzabile ampliamento del lineamento roccioso nel settore glaciale inferiore nel centro-sinistra idrografico, presenza di varie chiazze di neve, ma limite della neve non definibile. Leggera spruzzata di neve caduta nei giorni precedenti, che persiste solo nei settori in ombra oltre i 3.300 metri di quota. Il ghiacciaio presenta nevato a partire dai 3350 metri circa. Presenza di neve su alcuni settori della fronte, discendendo lungo i canalini in estrema destra e sinistra idrografica fino alla quota di 2700 metri circa, oltre a chiazze di neve sparse in quantità maggiore rispetto agli ultimi anni. Nell’area in centro-sinistra idrografica, l’evidente lineamento roccioso si è ulteriormente espanso risalendo verso la Croda Marcia con direzione NE e riducendo la larghezza del contatto tra il corpo glaciale e la porzione inferiore del lobo sinistro. Ciò potrebbe determinare nei prossimi anni una separazione della terminazione inferiore, con abbandono di un lembo di ghiaccio morto. Prevalente assenza di detrito.
2019
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2020
Il giorno del sopralluogo era presente una leggera copertura di neve fresca. La superficie di ghiacciaio di ghiacciaio affiorava sull’intero settore inferiore e frontale. La fronte si presentava frastagliata, in particolare in sinistra idrografica ed in alcune parti ricoperta da neve invernale, in vari punti da circa 10 cm di neve recente. La fronte ha mostrato un generale seppure modesto ritiro, non omogeneo ed accompagnato da una evidente perdita di spessore. La variazione dal 2019 è stata di - 2,5m (media di due segnali). La lingua destra si è ritirata a monte del ripido canalino, lasciando lembi di ghiaccio morto a valle. Visibilmente aumentata l’estensione dell’affioramento roccioso in sinistra idrografica. Non sono stati osservate aree crepacciate. L’estensione della copertura detritica era poco estesa a parte la presenza di alcuni massi in destra idrografica ed in maggior quantità in sinistra idrografica sotto la ripida parete della Croda Marcia a causa di qualche evento franoso. Da ricordare la presenza di 3 cordoni morenici della PEG che caratterizzano il paesaggio proglaciale (1 destra, 2 sinistra). I tre principali torrenti glaciali mostravano portate limitate nelle ore centrali, in aumento nel pomeriggio.
2021
(Operatori: Benetton S.)
(Operatori: Benetton G., Benetton S.)