Ghiacciaio delle Frane
Toponimi:
Steinschlagferner;
Gruppo Montuoso:
Alpi Venoste
Numero ghiacciaio:
CGI-812 (I4L00113110)
Bacino idrografico:
Senales, Adige
Coordinate UTM:
32TPS 3300 8235
Tipo:
Ghiacciaio montano, circo
Esposizione Prevalente:
Est
Ritiro ultimo anno: -6m
Ritiro dal 2019: -53m
Ritiro dal 2005 al 2016: -190m
Note:
Caratteristico
ghiacciaio
di
circo
contenuto
in
un
ampio
catino
delimitato
dalla
cresta
tra
Cima
Oberettes e Cima della Sorgente. Fluisce in direzione est verso la Val Senales.
2013
(Operatori: Polato A., Todaro A.)
Il
ghiacciaio
,
ricoperto
da
abbondanti
quantità
di
nevato
della
stagione
2012/2013
e
da
neve
fresca
caduta
nella
prima
metà
di
settembre,
appare
comunque
in
riduzione
nello
spessore,
più
evidente
nella
fronte,
in
gran
parte
ricoperta
di
materiale
morenico
di
dimensioni
medio
-
grosse.
Le
misurazioni
in
alcuni
punti
sono
risultate
dubbie
o
indefinibili.
2012
(Operatori: Polato A., Todaro A.)
Il
ghiacciaio
mostra
una
forte
riduzione
della
parte
scoperta,
dovuta
anche
alla
caduta
di
diverse
frane
di
grosse
dimensioni,
in
particolare
sulla
parte
sinistra
orografica.
La
fronte,
soprattutto
verso
le
estremità
dx
e
sx,
è
coperta
da
abbondante
quantità
di
materiale
morenico.
Rispetto
all'anno
precedente,
anche
ad
occhio
nudo,
si
nota
una
notevole
riduzione , sia in lunghezza che in spessore.
2011
(Operatori: Caneppele S., Polato A., Todaro A.)
E'
ben
visibile
una
grande
quantità
di
materiale
morenico
sulla
parte
medio-bassa
del
ghiacciaio
che
ricopre
le
varie
lingue
per
diverse
decine
di
metri.
Non
si
tratta
comunque
di
parti
di
ghiaccio
"morto",
in
quanto
non
ancora
staccatesi
dal
corpo
principale.
Nel
settore
centrale
la
grande
finestra
rocciosa
che
taglia
verticalmente
il
ghiacciaio
appare
ampliatasi.
2010
(Operatori: Polato A., Todaro A.)
La
reale
variazione
di
tutta
fronte
non
è
esattamente
determinabile
per
la
presenza
di
nevato
su
gran
parte
dell'area
frontale.
E'
ben
visibile
una
discreta
quantità
di
materiale
morenico
sulla
parte
bassa
del
ghiacciaio.
Nel
settore
centrale
la
grande
finestra
rocciosa
appare
ampliatasi.
Consistente
è
la
presenza
di
neve
vecchia
e
di
nevato
di
più
anni
(3/4)
che
copre
gran
parte
del
ghiacciaio
e
si
spinge
fin
sotto
le
pareti
delle
Cime
della
Sorgente,
in
alto,
mentre,
sulla
fronte,
negli
stretti
impluvi
frontali
ben
al
di
sotto
della
fronte
stessa.
Tale
fatto
sembra
favorevole
alla
conservazione della massa glaciale.
2009
(Operatori: Greco G.)
Al
momento
del
sopralluogo
(18
agosto)
per
la
presenza
di
nevato
vecchio
anche
nell’
area
frontale,
le
misurazioni
sembrano
simili
a
quelle
del
2008.
Si
intravedono
numerosi
crepacci
e
copertura
morenica
su
gran
parte
del
ghiacciaio.
L’
aumento
dell’
affioramento
roccioso
nella
zona
centrale
fa
presupporre
una
riduzione
di
massa.
Si
nota
una
forte
presenza
di
nevato
nella
parte
alta
e
sotto
le
pareti
della
Cima
della
Sorgente
che
potrebbe
preservare
in
parte
il
ghiacciaio
dalla
continua
regressione.
2008
(Operatori: Bruschi P., Greco G.)
La
presenza
di
un
leggero
strato
di
neve
fresca
ha
condizionato
in
parte
la
valutazione
generale,
comunque
appare
evidente
il
continuo
e
graduale
arretramento
delle
fronti,
specie
nel
settore
centrosinistro
e
riduzione
dello
spessore
della
massa.
Il
ritrovamento
del
segnale
storico
del
1980
(FS80m54)
ha
consentito
di
valutare,
in
modo
approssimativo,
in
600
m
l’arretramento
del
ghiacciaio negli ultimi 28 anni
Altre immagini
Immagini storiche
1982
2007
2005
2006
2014
(Operatori: Greco G., Le Pera L.)
Il
ghiacciaio
presenta
una
riduzione
limitata
grazie
al
vecchio
nevato,
presente
al
90%,
e
alle
valanghe
staccatesi
dalle
pareti
rocciose
circostanti.
In
corrispondenza
della
fronte
si
sta
accumulando
molto
materiale
morenico
e
grandi
massi
che
potrebbero
risultare
estremamente
dannosi.
La
bassa
temperatura
riduce
la
portata
di
acqua
dai
torrentelli che fuoriescono dalle tre lingue.
2015
(Operatori: Greco G., Teti B.)
Il
ghiacciaio
appare
in
forte
riduzione
complessiva
riguardo
allo
spessore,
nonostante
il
ritiro
quasi
nullo
delle
fronti.
Sempre
maggiore
la
copertura
di
materiale
detritico
ed
una
marcata
riduzione
di
spessore,
fatto
che
contribuisce
in
parte
a
spiegare
il
dato
di
variazione
frontale
misurato,
apparentemente
anomalo.
Nel
settore
inferiore
della
lingua
centrale
si
vanno
delineando
una
serie
(quattro)
di
morene
mediane,
a
testimonianza
delle
correnti
di
flusso
della
massa
gelata,
ormai
non
più
attive;
molto
limitate
di
estensione
le
aree
di
nevato
e
generalmente
localizzate
ai
piedi
delle
pareti
rocciose.
Alla
fronte
principale
è
stata
osservata
la
formazione
di
coni
di
materiale
fine,
con
nucleo
di
ghiaccio,
un
aspetto
che
prova
l’entità
della
fusione
in
questo
settore.
Ulteriore
testimonianza
della
diminuzione
della
massa
era
data
dall’aumento
delle
aree
crepacciate
e
delle
finestre
rocciose
centrali.
Il
giorno
del
sopralluogo
è
stata
osservata
una
notevole
portata
dei
torrenti
glaciali
a
causa
della
intensa fusione in atto.
2016
(Operatori: Greco G., Le Pera L.)
il
ghiacciaio,
in
forte
riduzione
complessiva
riguardo
allo
spessore,
nonostante
il
ritiro
quasi
nullo
delle
fronti,
continua
ad
essere
coperto
da
abbondante
materiale
morenico.
Nella
parte
superiore
la
presenza
di
nevaio
vecchio
lo
copre
del
circa
25%
della
superficie.
La
presenza
di
crepacci
è
molto
evidente
anche
se
coperti
da
un
leggero
strato
di
neve
fresca.
La
fuoriuscita
di
acqua
dai
torrenti
formatisi
dalle
varie
lingue
è
notevole;
in
aumento
le
varie
morene,
specialmente
le
due
della
destra
orografica.
2016
2017
(Operatori: Greco G., Le Pera L.)
Purtroppo
la
presenza
di
una
abbondante
copertura
di
neve
fresca
(caduta
alcune
settimane
fa)
non
ha
permesso
di
fare
i
rilevamenti,
anche
perché
le
basse
temperature
degli
ultimi
giorni
che
hanno
conservato
il
manto
nevoso,
lo
hanno
reso
gelato
e
non sondabile.
Il
sopralluogo
ha
evidenziato
come
fosse
in
atto
la
fase
di
riduzione
e
ritiro
del
ghiacciaio,
evidenziata
non
solo
dalle
misure
di
variazione
frontale,
ma
anche
dalla
frammentazione
della
massa
nei
settori
frontali,
dall'aumento
areale
delle
isole
rocciose
e
dalla
sempre
maggiore
quantità
di
detrito
morenico
galleggiante.
Inoltre
il
bilancio
di
massa
marcatamente
negativo
era
indicato,
almeno
qualitativamente,
dalla
scarsità
di
neve
residua
rimasta
sul
bacino
collettore,
notevolmente
ridottosi.
L'unica
presenza
di
flora
nell'area
proglaciale
era
rappresentata da piccoli ciuffi d'erba.
2018
(Operatori: Greco G., Le Pera L.)
Dei
quattro
torrenti
che
fuoriuscivano
dal
ghiacciaio
ne
sono
rimasti
solo
tre.
In
due
anni
l'ambiente
intorno
al
ghiacciaio
è
cambiato
quasi
radicalmente
a
causa
del
rimaneggiamento
del
materiale
detritico
deposto.
la
lingua
dx
orografica,
nonostante
una
leggera
copertura
di
neve
fresca,
mostrava
un
leggero
regresso.
Dalla
lingua
centrale
dei
tre
massi
situati
sul
ghiacciaio
due
si
sono
staccati
ed
il
ghiaccio
che
li
circondava,
metà
della
parte
sx
si
è
sciolto.Sul
settore
terminale
frontale
era
aumentata
la
copertura
di
materiale
morenico.
Nel
settore
centrale
la
fronte
non
ha
subito
significative
variazioni.
La
lingua
di
sx
sotto
il
masso
si
è
divisa
in
due.
Dei
quattro
torrenti
che
fuoriuscivano
dal
ghiacciaio
ne
sono
rimasti
solo
tre.
In
due
anni
l'ambiente
intorno
al
ghiacciaio
è
cambiato
quasi
radicalmente
a
causa
del
rimaneggiamento
del
materiale
detritico
deposto.
2019
(Operatori: Greco G.)
Evidente l'intensa fase di riduzione in atto, sia per la
riduzione
di
spessore
che
per
quella
areale.
Sempre
più
estesa
la
copertura
morenica.
Notevole,
ma
difficilmente
quantificabile
la
presenza
di
ghiaccio
morto
obliterato
dal
detrito.
Da
segnalare
l'unica
presenza
di
flora
costituita
da
piccoli
ciuffi
d'erba
vicino
al
segnale
PT11.
La
lingua
destra
orografica,
nonostante
una
leggera
copertura
di
neve
fresca,
mostrava
un
leggero
regresso;
dalla
lingua
centrale
dei
tre
massi
situati
sul
ghiacciaio
due
si
sono
staccati
ed
il
ghiaccio
che
li
circondava,
metà
della
parte
sx
si
è
sciolto.
Sul
settore
terminale
frontale
era
aumentata
la
copertura
di
materiale
morenico.
Nel
settore
centrale
la
fronte
non
ha
subito
significative
variazioni.
La
lingua
di
sinistra
sotto
il
masso si è divisa in due.
Continua
la
fase
di
forte
ritiro:
la
lingua
in
dx
orografica,
nascosta
da
detriti,
mostra
un
regresso
costante
con
affioramento
di
detrito,
diminuzione
di
spessore,
e
scomparsa
del
residuo
di
ghiaccio
presente
sulla
sua
sinistra.
La
lingua
centrale
continua
a
perdere
spessore,
con
accumulo
di
sabbia
sulla
parte
terminale.
La
lingua
in
sx
idrografica
continua
anch'essa
a
perdere
potenza.
Il
settore
della
fronte
che
arrivava
fino
allo
strapiombo
è
scomparso.
La
finestra
rocciosa
situata
al
centro
del
ghiacciaio
continua
ad
affiorare
sempre
più.
I
tre
torrenti
hanno
una
portata
abbastanza
copiosa.
Si
nota
sul
settore
superiore
del
ghiacciaio
la
presenza
di
neve
caduta
circa
due
settimane
prima
del
rilievo.
Vi
sono
alcuni
crepacci
specie
sopra
il
masso
centrale.
L'unica
presenza
di
flora,
con
piccoli
ciuffi
d'erba,
è
presente
nei
pressi
del
segnale
PT11m113
a
quota 2830/2850 m.
2020
(Operatori: Greco G., Tosi P.)
Nonostante
il
ghiacciaio
fosse
ricoperto
quasi
totalmente
(90%)
da
neve
vecchia,
presente
anche
con
estese
placche
in
area
periglaciale,
si
è
potuto
constatare
uno
stato
di
permanente
e
significativa
riduzione,
areale
e
volumetrica.
L’arretramento
medio
della
fronte,
misurato
presso
tre
segnali,
è
stato
pari
a
32
metri
dal
2020,
con
una
quota
minima
di
2.900
metri.
E’
significativamente
aumentata
la
copertura
di
detrito
morenico
specialmente
nel
settore
inferiore
e
frontale
dove
sono
sempre
più
estese
le
due
principali
morene
mediane.
Anche
parte
del
bordo
inferiore
della
fronte
non
era
ben
riconoscibile
a
causa
della
presenza
di
materiale
detritico.
A
causa
della
copertura
morenica
la
lingua
di
sinistra
sembrava
ormai
essersi
isolata
dal
corpo
principale.
I
torrenti,
quattro
-
cinque
hanno,
hanno
mostrato
una
notevole
portata
a
causa della forte ablazione in atto nel periodo.
2021
(Operatori: Carbone V., Greco G., Tosi P.)
Praticamente
assente
il
nevato
e/o
la
neve
residua.
Permane
la
fase
di
continua
riduzione
areale
e
volumetrica.
Abbondante
ed
in
continuo
aumento
il
materiale
morenico
di
copertura
e
quello
proveniente
dalle
pareti
rocciose
sul
settore
sinistro
dovuto
anche
lo
scioglimento
del
permafrost.
In
definitiva
il
ghiacciaio
si
trova
in
grande
sofferenza
ed
in
una
fase
di
intensa
riduzione.
L'ambiente
glaciale
e
periglaciale
è
stato
profondamento
modificato
a
causa
di
numerose
frane
detritiche
provenienti
dalle
pareti
rocciose
circostanti.
Specialmente
il
settore
sinistro
è
stato
ricoperto
dal
materiale
morenico
che
ha
obliterato
gran
parte
della
superficie
in
ghiaccio.
Sono
stati
osservati
due
torrenti
con
abbondanti
portate
di
cui
quello
di
sinistra
alimentato
dalla
fusione
del
permafrost.
La
fronte,
notevolmente
frastagliata
ha
evidenziato
un
regresso
complessivamente
modesto
specialmente
se
messo
a
confronto
con
la
grande
diminuzione
di
massa
e
conseguente
riduzione
dello
spessore
del
ghiaccio.
Tale
fatto
ha
anche
provocato
l'emersione
e
l'estensione
del
fondo
roccioso.
Anche
sul
settore
di
destra
la
superficie
esposta
del
ghiacciaio
è
stata
notevolmente
ricoperta
e
pare
in
atto
il
distacco
dalla
massa
principale
specialmente
sotto
Punta
Oberettes.
Crepacci,
alcuni
di
neo
formazione,
sono
stati
osservati sulla parte centrale appena sopra l'isola rocciosa centrale.
2022
(Operatori: Greco G., Teti B., Tosi P.)