Ghiacciaio del Pizzo Rosso
Toponimi:
Vedretta Rossa, Rötkees;
Gruppo Montuoso:
Vedrette di Ries
Numero ghiacciaio:
CGI-920 (I4L00123222)
Bacino idrografico:
Rienza, Isarco, Adige
Coordinate UTM:
33TTN 8700 1285
Tipo:
Ghiacciaio vallivo, circo
Esposizione Prevalente:
Ovest
Ritiro ultimo anno: -36m
Ritiro dal 2012: -240m
Note:
Apparato di limitate dimensioni scende da Pizzo Rosso nella valle Rossa.
Il
ghiacciaio
si
presenta
in
condizioni
estremamente
critiche:
il
progressivo
ritiro
mette
a
nudo
ogni
anno
nuove
rocce.
Alla
base
del
bacino
collettore
si
osserva
una
serie
di
crepacci
disposti
da
destra
verso sinistra. Intensa la fase di ruscellamento.
2012
(Operatori: Da Re R., Degli Esposti P.)
Altre immagini
2008
2009
2006
Continua
la
fase
di
costante
riduzione
del
ghiacciaio,
nonostante
un
apparente
contenuto
ritiro
della
fronte:
nonostante
i
3
cm
di
neve
fresca
la
superficie
appare
abbastanza
pulita
e
libera
da
detriti.
Confrontando
i
rilievi
fotografici
2012
si
nota
un
notevole
abbassamento
della
massa
complessiva
ed
in
particolare
in
prossimità
della
fronte,
identificata
sulla
lingua
più
meridionale
del
ghiacciaio
e
staccata
di
qualche
metro
dal
bacino
globale
superiore.
Presenza
di
numerosi
crepacci
nel
bacino
superiore
e
di
ruscelli
con
acqua
di
ablazione
sulla
sinistra
orografica.
2015
(Operatori: Mattiato M., Moreschi G., Perotti G.)
L’
apparato
si
presenta
in
riduzione
continua.
Confrontando
i
rilievi
fotografici
precedenti
si
nota
un
notevole
abbassamento
della
massa
complessiva
ed
in
particolare
in
prossimità
della
fronte,
identificata
sulla
lingua
più
meridionale
del
ghiacciaio
e
staccata
di
qualche
metro
dal
bacino
globale
superiore.
Presenza
di
numerosi
crepacci
nel
bacino
superiore
e
di
ruscelli
con
acqua
di
ablazione
sulla
sinistra
orografica.
La
fronte
risulta
libera
e
ben
marcata
per
la
misurazione,
acqua
di
ablazione,
2
cm
di
neve
fresca,
superficie
pulita
e
libera
da
detriti.
2016
(Operatori: Moreschi G., Perotti G.)
Estremamente
negativo
il
bilancio
di
massa
dell’annata
2016/2017:
la
mancanza
di
innevamento
residuo
e
la
quasi
totale
assenza
di
superfici
di
nevato,
se
non
nella
parte
più
elevata
ed
in
prossimità
della
parete
rocciosa
sommitale,
rappresentano
la
evidente
testimonianza
del
deficit
di
massa,
determinato
dall’andamento
termo
pluviometrico,
con
scarse
precipitazioni
invernali.
Questo
fatto,
accompagnato
da
lunghi
periodi
estivi
di
siccità
e
di
elevate
temperature,
non
ha
consentito
l’accumulo
di
una
anche
modesta
riserva
di
neve.
I
segni
della
fusione
del
ghiaccio
di
ghiacciaio
si
presentavano
quindi
evidenti,
ed
anche
il
giorno
del
sopralluogo era in atto un forte fenomeno di ablazione.
Nell’area
frontale
è
stata
osservata
la
totale
scomparsa
di
una
estesa
massa
gelata,
presente
fino
lo
scorso
anno,
a
37
metri
dal
segnale;
questo
fenomeno
ha
determinato
l’elevato
valore
di
arretramento
riscontrato.
La
fronte
si
è
venuta
a
trovare
al
di
sopra
del
salto
roccioso
che
domina
il
piccolo
lago.
Anche
le
aree
isolate
superiori
sono
apparse
in
ulteriore
riduzione,
con
conseguente
sensibile
deglaciazione
dell’intero
bacino.
Solo
alcuni
conoidi
di
valanga
erano
presenti
ai
piedi
della parete sulla sinistra idrografica della lingua.
Poca
o
scarsa
la
quantità
di
materiale
morenico
presente sull’intera superficie.
2017
(Operatori: Covi S., Mattiato M.)
L’
apparato
si
presenta
compatto
ma
con
aumento
di
detriti
sulla
superficie
nel
settore
mediano,
in
prossimità
delle
pareti
rocciose:
evidenti
alcuni
crepacci nella parte centrale.
E’
stato
notato
uno
scarso
ruscellamento
superficiale,
fatto
probabilmente
dovuto
non
alla
poca
fusione,
quanto
a
possibili
infiltrazioni
nel
letto
roccioso.
In
superficie
era
presente
un
solo
ruscello
con
poca
portata
sul
lato
orografico
destro
ed
uno
sul
lato
sinistro.
Totale
assenza
di
vegetazioni
nelle
aree
proglaciali
tranne
che
nell’area
pianeggiante
sottostante,
in
prossimità
del
piccolo
lago
inframorenico.
Il
bordo
della
fronte
si
presentava
ben
delineato;
dalla
misurazione
è
risultato
un
avanzamento
di
3m
rispetto
lo
scorso
anno.
Anche
dal
raffronto
con
foto
dello
scorso
anno
si
nota
una
situazione stazionaria.
2018
(Operatori: Covi S., Mattiato M.)
La
fronte
si
presentava
ben
riconoscibile
anche
se
in
parte ricoperta da detrito morenico di superficie.
Dalla
misurazione
dal
segnale
frontale
è
risultato
un
arretramento
di
3
metri
rispetto
al
2018,
che
comunque
pare
meno
indicativo
rispetto
alla
diminuzione
di
spessore
ricavabile
dal
confronto
con
le
immagini
del
2018
ed
ancora
di
più
con
quelle
del
2017.
La
superficie
del
ghiacciaio
evidenziava
una
maggiore
presenza
di
materiale
morenico
di
copertura
mentre
l’aumentata
estensione
delle
aree
rocciose
di
contorno
era
significativa
della
diminuzione
di
spessore
della
massa
gelata.
Era
presente
un
ruscello
con
media
portata
sul
lato
orografico
sinistro.
La
copertura
di
neve
vecchia
(primaverile)
si
presentava
estesa
anche
se
non
omogenea
e
la
valutazione
del
limite
della
neve
stagionale
è
risultata
alquanto
complicata
e
soggettiva.
2019
(Operatori: Covi S., Mattiato M.)
Il
giorno
del
sopralluogo
era
presente
una
modesta
copertura
di
neve
fresca
che
ha
ostacolato
il
riconoscimento
di
alcuni
parametri
come
il
limite
della
neve
vecchia.
Le
condizioni
generali
hanno
comunque
evidenziato
una
condizione
di
generale
riduzione
della
massa
gelata.
La
fronte
ha
subito
un
arretramento
di
36
metri
dal
2019
posizionandosi
ad
una quota di 2.672 metri slm.
E’
stata
rilevata
la
presenza
di
numerosi
crepacci
nel
settore
centrale.
La
diminuzione
dello
spessore
del
ghiaccio
che
ha
messo
in
evidenza
la
comparsa
di
un’isola
rocciosa
centrale,
in
prossimità
della
fronte,
verosimilmente
destinata
a
ricongiungersi
con
la
parete rocciosa laterale.
Presenti
un
ruscello
centrale
e
uno
sul
lato
orografico
sinistro,
entrambi
con
scarsa
portata
in
conseguenza
delle
basse
temperature
avute
nei
primi giorni di settembre.
2021
(Operatori: Mattiato M., Perotti G.)