Ghiacciaio di Lana
Toponimi:
Aussere Lanacher Kees, Aussere Lahner Kees;
Gruppo Montuoso:
Vedrette di Ries
Numero ghiacciaio:
CGI-913 (I4L00123223)
Bacino idrografico:
Aurino, Rienza, Isarco, Adige
Coordinate UTM:
32TTN 8850 1660
Tipo:
Ghiacciaio vallivo, bacino composto
Esposizione Prevalente:
Nord-Ovest
Ritiro ultimo anno: -15m
Ritiro dal 2006: -535m
Note:
L'ampia
fronte
del
Ghiacciaio
di
Lana,
Si
nota
il
grande
apparato
morenico
formatosi
a
seguito
dell'espansione
della
Piccola
Età
Glaciale
(Secoli
dal
XVI°
al
XIX°).
In
particolare
evidenza
anche
il
piccolo argine morenico formatosi con l'espansione culminata verso la metà degli anni '80.
La
fase
di
ritiro
generalizzato
e
la
evidente
diminuzione
di
spessore
appaiono
fortemente
marcate.
Una
spessa
coltre
di
detriti
ricopre
il
settore
terminale
della
fronte,
che
si
presenta
crepacciata e frastagliata.
2013
(Operatori: Degli Esposti P.)
La
coltre
di
detriti
che
ricopre
il
settore
terminale
della
fronte
rende
impossibile
stabilire
il
limite
del
ghiaccio;
si
può
comunque
ipotizzare
che
il
settore
frontale,
coperto
di
detriti,
si
stia
staccando
dal
corpo
principale.
L’
attività
di
ruscellamento
è
molto
marcata
nel
settore
sinistro.
Il
notevole
arretramento
ha
prodotto
notevoli
rimaneggiamenti
in tutto il settore frontale.
2009
(Operatori: Degli Esposti P.)
Altre immagini
2009
2007
2008
2004
2006
Apparato
glaciale
in
condizioni
precarie,
solo
la
parte
superiore
in
prossimità
della
cima
appare
libera
da
detriti,
in
discrete
condizioni
e
con
presenza di neve fresca.
Di
difficile
individuazione
il
limite
della
fronte,
abbondantemente
coperta
da
detriti,
anche
di
grosse
dimensioni,
per
circa
100m.
Lingua
di
ghiaccio
isolata
sottostante
la
fronte
e
coperta
da
detriti
a
quota
2350m
circa
sulla
sinistra
orografica.
Debole il ruscellamento sottostante.
2014
(Operatori: Covi S., Mattiato M.)
Il
ghiacciaio
appare
in
condizioni
precarie,
solo
la
parte
superiore
in
prossimità
della
parete
sovrastante
appare
libera
da
detriti
e
in
discrete
condizioni.
Rilevata
neve
fresca
solo
nel
bacino
superiore.
Notati
crepacci
in
prossimità
dei
cambi
di
pendenza.
La
fronte
è
di
difficile
individuazione
perché
abbondantemente
coperta
da
detriti,
anche
di
grosse
dimensioni,
per
circa
100m.
L’arretramento
è
limitato
forse
proprio
per
la
presenza
di
parecchi
detriti.
Ruscellamento
sottostante
la
fronte
e
alla
sinistra orografica.
2015
(Operatori: Casagrande M., Mattiato M.)
Il
ghiacciaio,
nonostante
un’
apparente
limitata
riduzione
della
fronte,
rispetto
lo
scorso
anno,
si
presenta
in
forte
calo
nello
spessore
e
nella
massa
in generale.
La
fronte,
abbondantemente
coperta
da
detriti,
anche
di
grosse
dimensioni,
per
circa
100m.,
risulta
di difficile individuazione.
Ruscellamento
sottostante
la
fronte
e
alla
sinistra
orografica.
In
conclusione
l’
apparato
si
presenta
in
condizioni
precarie,
solo
la
parte
superiore,
in
prossimità
della
cima,
appare
libera
da
detriti
e
in
discrete
condizioni.
Non
è
stata
rilevata
neve
fresca,
scarsa
la crepacciatura.
2016
(Operatori: Moreschi G., Zambelli O.)
Ghiacciaio
in
evidenti
segni
di
un
consistente
ritiro
e
riduzione
generale
della
massa:
in
aumento
gli
affioramenti
rocciosi
e
l’abbassamento
del
livello
della
superficie
a
ridosso
delle
pareti
dei
circhi
costituenti
il
complesso
bacino
di
accumulo:
nevato
ridotto,
l’assenza
praticamente
totale
di
innevamento
residuo.
Dal
confronto
fotografico
rispetto
a
precedenti
campagne
è
stato
possibile
evidenziare
anche
la
riduzione
della
massa
gelata
del
circo
di
sinistra
idrografica
ed
il
ritiro
del
limite
del
ghiaccio
sopra
il
salto
roccioso.
In
costante
aumento
anche
la
quantità
di
detrito
morenico
di
superficie,
anche
nel
settore
inferiore e frontale.
La
fronte
si
è
presentata
ben
visibile
nonostante
l’abbondanza del materiale detritico di ricoprimento.
E’
stata
osservata
per
la
prima
volta
la
formazione
di
una
bocca
da
cui
fuoriusciva
il
torrente
glaciale
il
quale,
il
giorno
del
sopralluogo,
era
caratterizzato
da
una
notevole
portata
con
conseguente
notevole
ruscellamento
che
si
disperdeva
sull’intera
area
proglaciale.
Tale
area
presentava
comunque
il
consueto
aspetto
caotico
dovuto
alla
grande
quantità
di
materiale
detritico,
composto
anche
da
elementi
di
notevole
dimensione,
ed
in
continua
evoluzione
per
rimaneggiamento.
2017
(Operatori: Covi S., Mattiato M., Moreschi G.)
Non
sono
state
osservate
variazioni
di
rilievo
rispetto
lo
scorso
anno:
anche
il
corpo
centrale,
suddiviso
ormai
su
tre
lingue,
pare
non
aver
subito
grandi
variazioni,
nonostante
la
difficoltà
di
valutazione
determinata
dalla
grande
copertura
detritica.
Da
segnalare
la
presenza
di
un
lago
inframorenico
sul
settore
sinistro
della
lingua,
alla confluenza col vallone di sinistra dove è ospitata la colata di sinistra ormai isolatasi dal corpo principale.
Assente
la
vegetazione
epiglaciale
nell’area
morenica
antistante
la
fronte
tranne
ai
lati
della
fronte
e
nella
zona
meno
ingombra
di
detriti
dove
vi
era
la
presenza
di
vegetazione
erbacea.
La
cavità
già
osservata
lo
scorso
anno
si
trova
più/meno
nella
stessa
posizione;
da
essa
defluiva
un
torrente
che
presentava
una
notevole
portata.
La
restante
parte
del
limite
del
ghiaccio
non
era
identificabile
per
la
grande
copertura
di
materiale
morenico
che,
com’è
noto,
caratterizza
l’area
in
maniera
determinante
fino
alla
caratteristica
morena
di
neoformazione
del
1985.
E’
stato
comunque
possibile
verificare
un
notevole
ruscellamento
sottostante la fronte nella parte centrale.
2018
(Operatori: Covi S., Mattiato M.)
Il
ghiacciaio
risulta
oramai
suddiviso
in
tre
corpi
distinti,
quello
di
sinistra
completamente
scollegato
dalle rimanenti masse.
Il
settore
frontale
della
colata
principale,
suddiviso
in
due
lobi
separati
da
un
affioramento
roccioso
centrale,
si
presentava
completamente
ricoperto
da
una
abbondante
materiale
morenico
che
ha
reso
difficoltosa
la
identificazione
del
limite
del
ghiaccio
e
le
conseguenti
misure.
Dalla
maggior
delle
cavità
presenti
alla
fronte
del
lobo
dx
(idrogr.)
fuoriusciva
il
torrente
glaciale
principale,
caratterizzato
da
una
notevole
portata,
che
confluiva
poi
a
valle
con
quello
proveniente dal lobo sinistro.
Rispetto
alla
situazione
dell’anno
precedente
l’arretramento
frontale
è
stato
minimo,
minore
comunque
di
quello
che
pareva
essere
la
diminuzione dello spessore.
Il
limite
della
neve
vecchia/nevato
non
era
ben
definibile
a
causa
della
copertura
di
neve
fresca
in
quota presente al momento del sopralluogo.
Permanevano
numerose
placche
di
neve
vecchia
sul
lato sinistro della lingua principale
2019
(Operatori: Mattiato M.)
Ghiacciaio
in
ritiro
con
morfologia
glaciale
conservatasi.
La
fronte
difficile
da
individuare
a
causa
dell’ingente
copertura
detritica
che
la
ricopre.
La
pezzatura
dei
detriti
è
varia,
con
dimensioni
anche
notevoli.
Dalla
panoramica dal rifugio Tridentina spicca il torrente proglaciale centrale con importante portata.
Ghiacciaio:
il corpo centrale, suddiviso ormai in tre lingue, pare non aver subito grandi variazioni rispetto lo scorso anno.
Aumento della copertura detritica.
Sono
sempre
più
evidenti
le
tre
chiazze
(una
a
sinistra,
una
centrale
ed
una
a
destra)
di
ghiaccio
completamente sciolto per via dell’azione riscaldante della roccia.
2020
(Operatori: Covi S., Mattiato M.)
2022