Vedretta Ultima
Toponimi:
Ultenmarktferner;
Gruppo Montuoso:
Ortles - Cevedale
Numero ghiacciaio:
CGI-729 (I4L00112121)
Bacino idrografico:
Plima, Adige
Coordinate UTM:
32TPS 2997 4705
Tipo:
Ghiacciaio montano, circo vallone
Esposizione Prevalente:
Nord
Ritiro ultimo anno: non definibile
Ritiro dal 2008 al 2020: -323m
Note:
Stretto
ghiacciaio
montano
che
scende
dalla
cresta
fra
la
2°
e
la
3°
Cima
Venezia,
ben
posizionato
nel
vallone formato da due creste rocciose che lo separano dalle Vedrette Alta e Serana.
Defluisce nell’ ampio ripiano soprastante il versante destro della Val Martello.
Rispetto
all’anno
scorso
il
ghiacciaio
presenta
segni
di
riduzione
ancora
maggiori
:
forte
arretramento
della
fronte
e
diminuzione
dello
spessore,
evidenziata
dall’aumento
del
roccione
sul
bordo
sinistro.
Particolarmente
abbondante
la
copertura
detritica
sul
settore
destro
della
fronte.
Ben
evidente
e
sviluppata
l’area
seraccata
in
corrispondenza
del
cambio
di
pendenza
sui
3000
metri di quota.
Nella
zona
antistante
la
fronte
si
nota
una
estesa
placca di nevato.
2013
(Operatori: Bruschi P.)
Un'ampia
frangia
nevosa
disposta
intorno
alla
fronte,
destinata
peraltro
a
scomparire,
ha
reso
difficoltosa
la
definizione
dell'
esatto
margine
della
fronte
stessa.
Comunque
appare
evidente
una
generale
riduzione
di
massa
in
particolare
nello
spessore,
con
aumento
dell'
affioramento
roccioso
sul
lato
sinistro
orografico
e
in
corrispondenza
del
cambio
di
pendenza
nel
settore
destro.
In
aumento
anche
la
copertura
detritica
nel
settore
inferiore
destro.
Nella
zona
antistante
la
fronte,
coperta
da
una
consistente
massa
detritica,
è
stata
individuata la presenza di ghiaccio morto.
2011
(Operatori: Bruschi P.)
Nella
valletta
sottostante
la
fronte,
un’
ampia
frangia
di
neve
compatta
e
consistente,
ricoperta
di
detriti
e
terra
di
riporto,
contorna
l’
intera
fronte,
compromettendone l’ esatta delimitazione.
2010
(Operatori: Polato A., Caneppele S.)
Nel
bacino
inferiore
l’
apparato
glaciale
mostra
una
situazione
di
evidente
riduzione
della
fronte
e
dello
spessore.
In
parte
coperto
da
detriti
il
settore
destro
orografico
presenta
marcate
crepacciature
nel
cambio
di
pendenza
ed
affioramenti
di
masse
rocciose.
Nella
zona
sottostante
la
fronte
è
ancora
presente
una
placca
di
nevato,
comunque
destinato
ad
estinguersi
in
breve
tempo.
Dalla
foto
aerea
del
3
ottobre
il
bacino
superiore,
coperto
di
neve
fresca,
appare in discrete condizioni.
2009
(Operatori: Bruschi P.)
Lo
stato
attuale
della
massa
glaciale
conferma
l’
andamento
negativo
delle
stagioni
precedenti:
ritiro
della
fronte,
riduzione
dello
spessore
e
un
forte
aumento
detritico
specie
nel
settore
destro
orografico.
Sempre
crepacciato
il
cambio
di
pendenza,
l’
ambiente
proglaciale
si
presenta
caotico
con
accumuli
di
materiale
detritico
che
copre
in
parte
la fronte.
2008
(Operatori: Secchieri C.)
I
consistenti
accumuli
detritici
hanno
reso
difficoltose
le
misurazioni.
Comunque
appare
rallentato
il
restringimento della massa del settore centrale.
2007
(Operatori: Secchieri C.)
Nel
settore
inferiore
e
frontale
della
Vedretta
appaiono
evidenti
i
segni
dell'intensa
riduzione
in
atto
che
ha
prodotto
una
consistente
diminuzione
dello
spessore
del
ghiaccio
e
il
conseguente
aumento
degli
affioramenti
rocciosi
e
della
copertura
morenica.
2004
(Operatori: Secchieri C.)
Altre immagini
2009
Immagini storiche
1979
2005
Il
ghiacciaio
mostra
evidenti
segni
di
riduzione
della
fronte
e
dello
spessore;
l'
aumento
di
superficie
del
roccione
sul
bordo
sinistro
mette
maggiormente
in
evidenza
la
diminuzione
di
spessore
della
fronte.
Particolarmente
abbondante
la
copertura
detritica
sul
settore
destro
della
fronte.
Ben
evidente
e
sviluppata
l'
area
seraccata
in
corrispondenza
del
cambio di pendenza sui 3000 metri di quota.
2012
(Operatori: Bruschi P.)
Il
ghiacciaio
presenta
segni
di
moderata
riduzione
nella
fronte,
soprattutto
nello
spessore,
mentre
il
bacino
di
accumulo
si
presenta
ben
innevato.
Particolarmente
abbondante
la
copertura
detritica
sul
settore
destro
della
fronte.
Ben
evidente
e
sviluppata
l’
area
seraccata
in
corrispondenza
del
cambio
di
pendenza
sui
3000
metri
di
quota,
in
aumento
la
superficie
del
roccione
sul
bordo
sinistro.
Nella
zona
antistante
la
fronte
è
presente
una
estesa
placca di nevato.
2014
(Operatori: Bruschi P.)
A
causa
di
una
leggera
copertura
di
neve
fresca
al
bordo
della
fronte
le
misurazioni
risultano
di
precisione limitata.
Comunque
il
ghiacciaio
presenta
segni
di
una
sensibile
riduzione
di
spessore
alla
fronte,
come
ben
messo
in
evidenza
dall’aumentata
estensione
delle
aree
rocciose,
sia
al
bordo
sinistro
che
soprattutto
della
finestra
nella
parte
centrale.
Particolarmente
abbondante
la
copertura
detritica
sul
settore
destro
della
fronte.
Sempre
evidente
ed
ampia
l’area
seraccata
in
corrispondenza
del
cambio
di
pendenza
del letto roccioso, alla quota di 3000 metri circa.
2015
(Operatori: Bruschi P.)
Continua
la
fase
di
estrema
riduzione
generalizzata
dell’
intero
corpo
glaciale:
in
particolare
la
fronte
si
trova
ormai
al
di
sopra
del
costone
roccioso
di
centro
sinistra,
come
ben
messo
in
evidenza
dall’aumentata
estensione
delle
aree
rocciose,
sia
al
bordo
sinistro
che
soprattutto
della
finestra
nella
parte
centrale.
Particolarmente
abbondante
la
copertura
detritica
sul
settore
destro
della
fronte.
Sempre
evidente
ed
ampia
l’area
seraccata
in
corrispondenza
del
cambio
di
pendenza
del
letto
roccioso,
alla
quota
di
3000
metri circa.
2016
(Operatori: Bruschi P.)
2016
Il
ghiacciaio
evidenzia
una
fase
di
accentuata
riduzione
generale,
con
la
fronte
arretrata
di
molto
e
ormai
al
di
sopra
del
salto
roccioso;
in
aumento
le
superfici
rocciose,
la
copertura
detritica
sul
settore
destro
della
fronte
e
l’
area
crepacciata,
soprattutto
nel
cambio
di
pendenza.
Tuttavia
la
parte
superiore
del
corpo
glaciale
mostra
ancora
una
discreta
dimensione volumetrica.
Quasi
del
tutto
assente
la
neve
invernale.
Le
condizioni
della
superficie
evidenziano
complessivamente,
da
un
punto
di
vista
qualitativo,
un bilancio di massa fortemente negativo.
2017
(Operatori: Bruschi P.)
Il
ghiacciaio
mostrava
una
forte
riduzione
generale,
soprattutto
nel
settore
inferiore
e
nella
fronte,
sempre
più
sottile
e
frammentata.
Da
segnalare
l’aumento
delle
superfici
rocciose
affioranti
a
causa
della
diminuzione
dello
spessore
della
massa.
In
aumento
anche
la
morena
galleggiante
nel
settore
inferiore.
Ancora
estesa
l’area
crepacciata,
soprattutto
in
corrispondenza
del
cambio
di
pendenza
nel
settore
centrale
inferiore.
Alla
sinistra
la
riduzione
del
ghiaccio
ha
portato
ad
isolare
una
modesta
lingua,
separata
da
uno
sperone
roccioso.
Anche
la
lingua
principale
cominciava
un
processo
di
suddivisione
in
due
lobi
minori
a
causa
della
diminuzione
di
spessore
del
ghiaccio
e
il
conseguente
aumento
dell’affioramento
roccioso
centrale.
È
stata
notata
la
formazione
di
un
vasto
lago
proglaciale,
alimentato
da
un
discreto
ruscellamento.
Evidente
anche
la
forte
deglaciazione
delle
pareti
rocciose
sovrastanti
il
fianco
destro
del
ghiacciaio.
Tuttavia
la
parte
superiore
del
corpo
glaciale
mostra
ancora
una
discreta
dimensione
volumetrica.
Quasi
del
tutto
assente
la
neve
invernale,
come
pure
il
nevato,
almeno
recente,
al
massimo
limitato
a
tre
modeste
e
disomogenee
aree
nel
settore
centrale
e
superiore.
Le
condizioni
della
superficie
evidenziavano
complessivamente,
da
un
punto
di
vista
qualitativo,
un
bilancio
di
massa
fortemente
negativo.
2018
(Operatori: Bruschi P.)
Il
ghiacciaio
presentava
una
forte
riduzione
generale,
soprattutto
nel
settore
inferiore
e
nella
fronte,
sempre
più
sottile
e
frammentata.
In
aumento
le
superfici
rocciose
laterali
e
quella
nel
settore
inferiore
con
un
ammasso
morenico
sempre
più
consistente;
ancora
estesa
l’area
crepacciata,
soprattutto
in
corrispondenza
del
cambio
di
pendenza
nel
settore
centrale inferiore.
A
causa
della
diminuzione
di
spessore
del
ghiaccio
e
il
conseguente
aumento
dell’affioramento
roccioso
sembrava
essere
ormai
in
atto
un
processo
di
suddivisione della lingua principale in due, tre lobi.
Tuttavia
la
parte
superiore
del
corpo
glaciale
mostrava
ancora
il
possesso
di
una
discreta
dimensione volumetrica.
Nella
zona
proglaciale
permane
un
vasto,
ma
superficiale,
lago
proglaciale,
alimentato
da
un
discreto ruscellamento.
2019
(Operatori: Bruschi P.)
Stato ghiacciaio:
La
morfologia
del
ghiacciaio
risulta
relativamente
stabile.
Sono
presenti
alcune
chiazze
di
neve
lungo
il
margine
glaciale,
a
partire
da
2800
m,
che
impediscono
il
preciso
rilievo
dell’intero
bordo
del
ghiacciaio.
Nel
settore centrale la volumetria del ghiacciaio appare in riduzione.
Crepacci:
Grandi
crepacci
presenti
soltanto
nella
porzione
centrale
del
ghiacciaio,
dove
si
verifica
il
cambio
di
pendenza.
Finestre rocciose:
Nel
settore
inferiore
si
riscontra
un
ampliamento
dei
contrafforti
rocciosi
longitudinali
al
flusso
glaciale.
Nel
settore
superiore
si
osserva
scendere
un
imponente
contrafforte
roccioso,
che
si
addentra
dalla
sinistra
idrografica verso il centro del ghiacciaio.
Morene e detrito:
Crollo
di
blocchi
detritici
provenienti
dal
settore
di
destra
idrografica,
registrato
nel
corso
delle
misurazioni
glaciologiche. Fronte completamente coperta da detrito.
Fronte:
Fronte
coperta
da
detrito,
con
il
margine
riconoscibile
grazie
al
cambio
di
pendenza
della
copertura
detritica. La morfologia della terminazione frontale risulta abbastanza stabile.
Acque:
Ridotta quantità d’acqua raccolta dal torrente proglaciale.
2020
(Operatori: Benetton G., Benetton S.)
La
situazione
generale
del
ghiacciaio
ha
evidenziato
uno
stato
di
riduzione
complessiva
nonostante
la
presenza
di
estese
e
numerose
masse
di
neve
vecchia,
residuali
dell’abbondante
copertura
nevosa
invernale.
In
particolare
sulla
zona
frontale
l’altezza
della
neve
residua
di
circa
40
cm
non
ha
reso
possibile
l’effettuazione
di
misure
di
variazione.
Anche
il
limite
della
neve
invernale
non
poteva
essere
determinato
per
la
sua
estesa
ma
disomogenea
distribuzione.
Notevole
la
quantità
di
materiale
detritico
sopra
il
bordo
inferiore
della
lingua
di
destra
e
a
valle
della
stessa
dove
non
poteva
escludersi
la
presenza
di
ghiaccio
sepolto.
Il
settore
centrale
e
superiore
del
ghiacciaio
presentava
aree
crepacciate
e
non
vi
erano
quantità significative di detrito morenico.
Il torrente glaciale presentava uno scarso deflusso.
2021
(Operatori: Benetton G., Benetton S.)
Stato ghiacciaio:
bilancio
fortemente
negativo:
mancanza
di
copertura
di
neve
vecchia
/
nevato,
anche
nelle
adiacenti
aree
periglaciali.
Crepacci:
Presenti larghi crepacci trasversali in corrispondenza dei due cambi di pendenza.
Non sono visibili nuove finestre rocciose.
Morene e detrito:
Morene
superficiali
assenti.
Detrito
abbondante
con
blocchi
di
varia
taglia
fino
a
blocchi
di
grandi
dimensioni
presenti
nel
lobo
terminale
del
ghiacciaio,
rendendo
difficile
l’individuazione
della
fronte.
Detrito
in
leggero
aumento
sul
bordo
inferiore
in
destra
idrografica
e
sotto
la
ripida
paretina
nel
settore
centrale
del
ghiacciaio
in sinistra idrografica. Frana di notevoli dimensioni dalla Terza Cima Venezia.
Fronte:
fronte
suddivisa
in
tre
diverse
lobature
sempre
più
separate
a
causa
della
emersione
delle
rocce
di
fondo
a
causa della riduzione di spessore.
Acque:
Dalla
fronte
di
destra
orografica
esce
un
torrente
con
normale
portata
che
a
valle
confluisce
col
più
grande
torrente proveniente dalla Vedretta Serana.
2022
(Operatori: Benetton G., Benetton S.)
Stato ghiacciaio:
bilancio
fortemente
negativo
per
perdita
di
massa
evidenziata
dalla
diminuzione
di
spessore
ed
dal
notevole
arretramento
frontale.
Presente
una
limitata
area
di
neve
vecchia
/
nevato
nel
settore
centrale
mentre
la
neve vecchia è assente fino alle quote più elevate
Crepacci:
presenti
larghi
crepacci
trasversali
in
corrispondenza
dei
due
cambi
di
pendenza
e
sul
settore
superiore.
Finestre rocciose in notevole aumento.
Morene e detrito:
detrito
abbondante
alla
fronte
con
blocchi
di
frane
recenti
ovunque.
Al
momento
del
rilievo
crollo
di
blocchi
dalla superficie del ghiacciaio in dx idrografica.
Fronte:
il
letto
roccioso
emergente
a
causa
della
riduzione
della
massa
gelata
ha
portato
alla
formazione
di
due
distinte lingue.
Acque:
dalla fronte di destra orografica esce un torrente con scarsa portata.
Area proglaciale:
molto
bella
la
morena
di
neoformazione
generata
dalla
più
recente
fase
di
espansione
e
ormai
lontana
dalla
attuale fronte, all’interno della quale sono presenti piccoli laghi; il torrente glaciale esce sulla sinistra.
2023
(Operatori: Scaltriti A.)