Ghiacciaio di Trafoi
Toponimi:
Trafoier Ferner;
Gruppo Montuoso:
Ortles - Cevedale
Numero ghiacciaio:
CGI-770 (I4L00112427)
Bacino idrografico:
Trafoi, Solda, Adige
Coordinate UTM:
32TPS 1530 5200
Tipo:
Ghiacciaio vallivo, circo semplice
Esposizione Prevalente:
Nord
Ritiro ultimo anno:
Ritiro dal 2015 al 2019: -138m
Note:
Stretta
lingua
glaciale
molto
crepacciata
posizionata
in
un
profondo
e
stretto
vallone
in
direzione
nord
verso la valle di Trafoi.
L'avvicinamento
è
sempre
problematico
per
via
delle
frane
di
detriti
che
lasciano
scoperte
pericolose
placche
di
ghiaccio.
Dal
ghiacciaio
sovrastante
è
emersa
una
roccia
di
notevole
dimensioni.
La
neve
vecchia
si
nota
a
circa
3200m.
Si
osservano
un
po'
dovunque,
anche
sul
sentiero
di
avvicinamento,
resti
di neve vecchia dovute a valanghe primaverili.
E'
stata
calcolata
una
distanza
approssimativa
dal
1994 al 2012 (18 anni) di 347m.
2012
(Operatori: Barison G., Cassin A.)
Sulla
destra
orografica
del
ghiacciaio
una
frana
di
roccia
di
notevoli
dimensioni
ha
reso
insidioso
l'avvicinamento
alla
fronte.
Buona
parte
del
ghiacciaio
è
ricoperto
da
detriti
tanto
da
rendere
difficile
l'individuazione
della
fronte.
Da
una
forra
nel
ghiaccio
fuoriesce
un
torrente
di
notevole
portata.
Un
po'
dovunque
si
notano
resti
di
valanghe
invernali.
2011
(Operatori: Barison G.)
La
situazione
generale
si
presenta
alquanto
caotica
causa
i
vari
smottamenti
causati
dalle
forti
piogge.
La
fronte
è
praticamente
sommersa
da
detriti
e,
in
futuro,
potrebbe
sparire.
Impossibile
determinare
la
quota della neve vecchia causa recenti nevicate.
2010
(Operatori: Barison G., Zanotto C.)
Si
è
notato
una
variazione
in
positivo
della
fronte,
forse
a
causa
del
fatto
che
la
stessa
si
è
liberata
dalla
notevole
massa
di
detriti
che
in
precedenza
la
ricopriva.
Appare
in
aumento
nella
destra
orografica
lo
scarico
di
detriti
dalla
parete
soprastante.
Ancora
presenti placche di neve invernale in alcuni canaloni.
2009
(Operatori: Barison G., Sartori G.)
Nel
complesso
appare
evidente
una
notevole
diminuzione
della
massa.
Problematica
la
delimitazione
della
fronte,
completamente
ricoperta
da
detriti
ed
enormi
massi
precipitati
dalla
parete
di
destra,
fenomeno
franoso
particolarmente
intenso
in
questo
periodo.
Impossibile
rilevare
la
quota
della
neve vecchia.
2008
(Operatori: Barison G., Zanotto C.)
Permane
la
situazione
caotica
del
settore
frontale
e
dell'
area
proglaciale
a
causa
della
grande
quantità
di
detrito
morenico
in
continua
evoluzione.
Difficoltosa la definizione della fronte.
2007
(Operatori: Barison G., Olivieri L.)
Altre immagini
2003
2000
Il
ghiacciaio
appare
in
costante
riduzione.
Le
piogge
torrenziali
di
luglio
hanno
lasciato
in
alcune
zone
il
ghiacciaio
scoperto
dai
detriti.
Si
nota
ovunque
la
presenza
di
neve
vecchia
dovuta
a
grosse
valanghe
primaverili,
anche
sul
sentiero
di
avvicinamento.
La
quota
della
neve
vecchia
può
aggirarsi
intorno
ai
3000m.
2013
(Operatori: Barison G., Seppi R.)
In
prossimità
della
presunta
fronte,
accumuli
di
detriti
rendono
difficile
l’individuazione
della
stessa.
La
documentazione
fotografica
evidenzia
comunque,
sulla
destra
orografica,
presenza
di
ghiaccio
di
un
certo
spessore.
Nella
zona
antistante
la
fronte
si
presentano
residui
di
una
vecchia
valanga
invernale
mentre
sui
fianchi
del
ghiacciaio
si
notano
placche
di
neve.
Lungo
il
tragitto
di
avvicinamento
(a
circa
2100 m. di quota) sono presenti resti di valanghe.
L’ arretramento sembra in aumento.
2014
(Operatori: Barison G., Seppi R.)
Lo
stato
del
ghiacciaio
denota
una
generalizzata
perdita
di
massa,
nonostante
il
limitato
ritiro
della
fronte,
dovuto
alla
consistente
copertura
detritica.
Difficoltosa
l’identificazione
della
fronte
del
ghiacciaio,
frastagliata
e
particolarmente
coperta
da
detriti.
Lateralmente
alla
fronte
sono
evidenti
chiazze
di
neve
dovute
a
residui
di
valanghe.
L’avvicinamento
alla
fronte
si
è
reso
difficoltoso,
causa frequenti cadute di detriti.
2015
(Operatori: Barison G., Sampieri R., Seppi R.)
Il
ghiacciaio
mostra
una
generalizzata
perdita
di
massa:
difficoltosa
l’identificazione
della
fronte
che
si
presenta
fortemente
frammentata
e
coperta
di
detriti.
L’avvicinamento
alla
fronte
si
è
reso
difficoltoso,
causa
frequenti
cadute
di
detriti.
Non
avendo
potuto
in
pratica
misurare,
la
documentazione
fotografica
darà
modo
di
valutare
più attentamente la situazione.
2016
(Operatori: Barison G., Sampieri R.)
L’aspetto
generale
del
grande
ghiacciaio
nonché
dell’intero
bacino
di
contenimento
forniva
una
indicazione
di
quanto
sia
stata
negativa,
dal
punto
di
vista
del
bilancio
glaciologico,
l’annata
2016/2017:
una
sensibile
riduzione
della
massa
gelata,
una
deglaciazione
delle
pareti
e,
fatto
ancora
più
importante,
una
benché
minima
riserva
idrica
sottoforma
di
accumulo
di
neve
residua
sul
bacino
collettore,
alquanto
ridotte
anche
le
superfici
di
nevato.
In
aumento
la
copertura
morenica
di
superficie,
in
estensione
e
quantità,
specialmente
sulla
colata
di
destra,
con
un
incremento
notevole
della
morena
mediana,
a
partire
dalla
base
della
parete
del
Corno
del
Naso.
La
copertura
detritica
si
va
poi
ad
unire
ai
conoidi
presenti
ai
piedi
della
parete
sovrastante,
modesta
la
crepacciatura
trasversale
nel
settore
inferiore,
presenza
di
resti
di
accumulo
probabilmente
di
neve
da
valanga
sopra
la
morena
galleggiante.
A
valle
della
fronte
visibile
una
estesa
area
di
morena
deposta,
in
via
di
notevole
evoluzione
morfologica;
possibile
presenza
di
ghiaccio
morto
anche
sotto
il
materiale
detritico
più
a
valle
della
fronte.
Il
valore
di
arretramento
frontale
misurato
non
ha
tenuto
ovviamente
conto
delle
masse
di
ghiaccio
morto
che
si
sono
isolate
a
valle
della fronte.
2017
(Operatori: Barison G., Rosa S., Rosan R.,Sartori G.,)
il ghiacciaio mostrava una riduzione della massa glaciale soprattutto riguardo al suo spessore.
La
fronte
del
ghiacciaio
già
dalla
scorsa
stagione
si
è
ritirata
a
monte
del
salto
di
roccia
e
in
una
depressione
(probabile
motivo
per
cui
la
misura
di
arretramento
è
piuttosto
limitata).
Evidente
la
perdita
di
ghiaccio
nel
suo
spessore
anche
se
al
momento
le
seraccate
a
valle
dei
tre
circhi
superiori
mostrano
ancora
una
notevole
consistenza.
Sul
fianco
destro
del
salto
di
roccia
si
presenta
una
massa
di
ghiaccio
sotto
detrito
che
scende
al
di
sotto
della
stazione
di
misura,
ma
difficilmente
misurabile
in
quanto
la
copertura
morenica ne rende praticamente impossibile la identificazione del bordo.
Il torrente in uscita dalla fronte risulta essere poco alimentato
2018
(Operatori: Sampieri R., Sartori G., Seppi R.)
La
situazione
alla
fronte
si
presentava
sempre
più
caotica
a
causa
delle
modifiche
morfologiche
in
atto
per
la
riduzione
della
massa
gelata.
Una
frana,
staccatasi
dalla
parete
rocciosa
sovrastante
alla
dx
orografica
del
ghiacciaio,
ha
sepolto
il
segnale
di
misura
oltre
che
ricoprire
una
parte
del
settore
fontale.
Date
le
modifiche
intervenute,
per
riprendere
la
misura
della
fronte
con
una
certa
precisione
ci
si
dovrà
spostare
a
monte
della
frana,
aspettando
un
ulteriore arretramento del ghiaccio.
La
poca
parte
scoperta
della
fronte
(il
resto
rimane
sotto
detrito)
si
presentava
comunque
particolarmente screpacciata.
2019
(Operatori: Barison G., Sampieri R.)
2020
2021
2023