Ghiacciaio di Solda
Toponimi:
Sulden Ferner;
Gruppo Montuoso:
Ortles - Cevedale
Numero ghiacciaio:
CGI-762 (I4L00112417)
Bacino idrografico:
Solda, Adige
Coordinate UTM:
32TPS 2150 4960
Tipo:
Ghiacciaio vallivo, bacino composto
Esposizione Prevalente:
Nord-Est
Ritiro ultimo anno: -18m
Ritiro dal 2012: -180m
Note:
Complesso
apparato
vallivo
molto
articolato,
formato
da
tre
circhi
degradanti
verso
occidente,
a
nord
della
cresta
di
Cima
Solda
-
Punta
Graglia.
La
parte
terminale
risulta
completamente
ricoperta
da
detriti. Le misurazioni vengono generalmente prese alla fronte del settore destro (est).
Nonostante
la
leggera
copertura
di
neve
fresca
si
nota
un
arretramento
di
14
m
della
fronte,
ma
soprattutto
una
evidente
diminuzione
dello
spessore.
Il
torrente
glaciale
fuoriesce
dalla
fronte
nel settore sinistro orografico.
Il
settore
terminale
sinistro
della
lingua
è
sempre
ricoperto da detriti.
2012
(Operatori: Sinibaldi R.)
2011
In
complesso
la
riduzione
del
ghiacciaio
appare
evidente:
aumento
dei
detriti
soprattutto
nella
fronte,
zone
crepacciate
più
estese,
diminuzione
di
spessore
come
si
osserva
nel
tratto
roccioso
tra
Cima
Solda
e
il
Passo
della
Bottiglia
ormai
completamente
scoperto;
questa
parete
scoperta
è
fonte
di
detriti
che
assieme
a
quelli
scaricati
dal
Gran
Zebrù
coprono
in
gran
parte
la
lingua
del
ghiacciaio.
La
quota
della
neve
vecchia
si
stima
attorno
ai
3100m
Si
notano
diverse
chiazze
di
nevato dovute probabilmente a slavine.
2009
(Operatori: Sinibaldi R.)
Appare
evidente
una
notevole
riduzione
di
massa
e
un
aumento
di
copertura
detritica
soprattutto
nel
settore
dx
della
fronte.
In
aumento
anche
i
crepacci.
La
parete
nord
del
Gran
Zebrù
si
presenta
praticamente deglacializzata.
2008
(Operatori: Marchetto G., Sinibaldi R.)
Le
misurazioni,
come
sempre,
sono
state
effettuate
alla
fronte
del
settore
destro,
essendo
le
altre
colate
provenienti
da
cerchi
centrali
(Punta
Graglia)
e
occidentali
completamente
coperte
da
detriti.
Il
ritiro
e
diminuzione
complessiva
di
massa
appare
superiore
alle
annate
precedenti;
in
aumento
anche
le aree crepacciate.
2007
(Operatori: Fellin S., Stevanella S.)
Altre immagini
Immagini storiche
1982
2006
2000
Risulta
difficile
valutare
il
limite
della
fronte
a
causa
dell'
ambiente
caotico
nella
zona
antistante
la
fronte
stessa.
In
particolare
la
parte
finale
della
lingua
e
il
settore
sx
sono
completamente
ricoperti
da
detriti.
Si
sono
formate
altre
uscite
laterali
con
notevole
portata
d'acqua
di
ablazione.
Si
notano
molte
chiazze
di
neve
vecchia
a
partire
dalla
quota
di
mt.
2.800 in su, con piccoli accumuli di neve vecchia
(Operatori: Sinibaldi R.)
L’apparato
presenta
un
costante
generale
arretramento
e
riduzione
della
massa:
entrambe
le
lingue del ghiacciaio sono coperte per 2/3 da detriti.
Alla
base
della
lingua
di
destra
(orografica)
del
ghiacciaio
si
è
formato
un
piccolo
laghetto
proglaciale.
Da
entrambe
le
lingue
fuoriescono
numerosi
piccoli
torrenti
con
una
portata
complessiva considerevole.
2015
(Operatori: Barison G., Rosan R., Rosa S., Sampieri R., Sartori G.)
L’
apparato,
ampiamente
frammentato,
presenta
un
costante
generale
arretramento
e
riduzione
della
massa:
la
divisione
delle
due
fronti
è
sempre
più
accentuata
dalla
presenza
di
detriti.
Le
morene
che
si
trovano
ai
lati
esterni
delle
fronti
iniziano
ad
essere
colonizzate
mentre
la
centrale,
di
nuova
formazione, non presenta forme di colonizzazione.
2016
(Operatori: Barison G., Rosa S., Sampieri R., Sartori G.)
2016
La
forte
riduzione
cui
è
stato
sottoposto
il
ghiacciaio
era
ben
testimoniata
dall’intensificazione
del
processo
di
separazione
tra
le
due
lingue
e
relativi
margini
frontali,
resa
ancor
più
evidente
dall’aumento
della
massa
detritica
sia
galleggiante
che
deposta,
anche
se
al
momento
la
morena
mediana
segna
il
contatto
esistente
tra
le
due
colate.
Davanti
alla
fronte
della
colata
di
destra
è
stata
osservata
la
presenza
di
un
piccolo
lago
di
nuova
formazione.
Profondi
solchi
(bedieres)
incidevano
il
settore
inferiore
della
colata
di
sinistra,
con la presenza di 2 torrenti in uscita dalla stessa.
La
riduzione
di
spessore
del
ghiaccio
era
testimoniata
dall’aumento
di
estensione
delle
formazioni
rocciose
emergenti
nell’area
centrale
della
lingua.
Da
notare
infine
l’inizio
della
colonizzazione
della
morena
di
deposizione
meno
recente.
2017
(Operatori: Montesani G., Sartori G., Seppi R.)
La
forte
riduzione
cui
è
stato
sottoposto
il
ghiacciaio
era
ben
testimoniata
dall’intensificazione
del
processo
di
separazione
tra
le
due
lingue
e
relativi
margini
frontali,
resa
ancor
più
evidente
dall’aumento
della
massa
detritica
sia
galleggiante
che
deposta.
La
morena
mediana
segnava
ancora
il
contatto
esistente
tra
le
due
colate. Davanti alla fronte della colata di destra continuava ad esserci la presenza di un piccolo lago.
La
parte
destra
della
fronte
metteva
in
evidenza
un
consumo
anomalo
di
massa,
tanto
che
le
due
misure
effettuate
sono
risultate
in
netto
contrasto
tra
loro:
l’arretramento
di
41m
riguardava
una
parte
esterna
della
lingua
probabilmente
sottile.
La
parte
sinistra
della
lingua,
in
deciso
arretramento,
appariva
sempre
più coperta da detrito; erano inoltre presenti almeno tre torrenti che fuoriuscivano dalla stessa fronte.
La
riduzione
di
spessore
del
ghiaccio
era
inoltre
testimoniata
dall’aumento
di
estensione
delle
formazioni
rocciose
emergenti
nell’area
centrale
del
ghiacciaio.
Sempre
nella
zona
mediana
del
ghiacciaio
si
è
potuto
rilevare
l’aumento
di
formazioni
di
crepacci.
Sul
ghiacciaio
vi
era
la
presenza
di
poche,
e
ridotte
masse
di
neve
vecchia,
abbastanza
diradate.
Da
rilevare
infine
l’inizio
della
colonizzazione
della
morena
deposta
meno recente.
2018
(Operatori: Sampieri R., Sartori G.)
La
riduzione
cui
è
stato
sottoposto
il
ghiacciaio
era
ben
testimoniata
dall’intensificazione
del
processo
di
separazione
tra
le
due
lingue
e
relativi
margini
frontali,
resa
ancor
più
evidente
dall’aumento
della
massa
detritica
sia
galleggiante
che
deposta,
con
l’evidente
morena
mediana
che
segna
il
contatto
esistente
tra
le
due
colate.
Sul
ghiacciaio
e
al
lato
dello
stesso
erano
presenti
alcune
placche
di
neve
vecchia.
Davanti
alla
fronte
della
colata
di
destra,
percorsa
da
numerose
biedieres,
permaneva
un
piccolo
lago,
a
contatto
diretto
col
ghiaccio.
Dalla
parte
sinistra
della
lingua,
in
deciso
arretramento
e
sempre
più
coperta
da
detrito,
fuoriuscivano
almeno
tre
torrenti.
La
riduzione
di
spessore
del
ghiaccio
era
testimoniata
dall’aumento
di
estensione
delle
formazioni
rocciose
emergenti
nell’area
centrale
del
ghiacciaio.
Sempre
nella
zona
mediana
del
ghiacciaio
si
poteva
notare
l’aumento
di
formazione
di
crepacci.
Evidenti
sulla
sinistra
orografica
del
settore
mediano
alcune recenti frane.
2019
(Operatori: Sampieri R. , Sartori G.)
La
contrazione
a
cui
il
ghiacciaio
è
sottoposto,
è
ben
testimoniata
dall’intensificazione
del
processo
di
separazione
tra
le
due
lingue
e
relativi
margini
frontali,
resa
ancor
più
evidente
dall’aumento
della
massa
detritica
sia
galleggiante
che
deposta.
Nonostante
ciò,
la
morena
mediana
rappresenta
ancora
il
contatto
tra
le
due
colate.
La
consistenza
delle
due
lingue
è
limitata,
pertanto
nei
prossimi
anni
sarà
possibile
la
disposizione
di
nuovi
segnali
sul
gradone
roccioso
superiore.
La
riduzione
di
spessore
del
ghiaccio
è
testimoniata
dall’aumento
di
estensione
delle
formazioni
rocciose
emergenti
nell’area
centrale
del
ghiacciaio.
Sempre
nella
zona
mediana
del
ghiacciaio
si
nota
l’aumento
di
formazioni
di
crepacci.
Sui
lati
del
ghiacciaio
sono
presenti
diradate
chiazze
di
neve
invernale.
Nei
pressi
del
sentiero,
in
prossimità
della
fronte
in
dx
idrografica,
si
è
notato
una
grossa
massa
di
ghiaccio
sotto
detrito
che
scende
di
almeno
cento
metri
rispetto
alla
fronte
scoperta.
Davanti
alla
fronte
della
colata
in
dx
idrografica,
continua
ad
esserci
la
presenza
di
un
piccolo lago parzialmente riempito da limo.
Da
notare
infine
l’inizio
della
colonizzazione
della
morena
di
deposizione
meno
recente
con
piantine
di
fiori
gialli ed inedita presenza di moltissimi insetti che succhiano il nettare.
2020
(Operatori: Rosani R., Sartori G.)
Costante
arretramento
e
riduzione
di
spessore
della
massa
gelata,
indice
di
una
sensibile
deglacializzazione
dell’intero
bacino.
Collegato
a
questo
fenomeno
è
da
segnalare
il
costante
aumento areale delle isole rocciose centrali.
L’arretramento
medio
del
ghiaccio
è
stato
mediamente
di
30
metri,
con
una
punta
massima
di
ben
47
metri.
La
quota
minima
misurata
è
di
2.730
metri.
Il
limite
medio
della
neve
residua
si
è
venuto
a trovare ad una quota superiore ai 3.100 metri.
La
morena
mediana
che
divide
le
due
lingue
è
aumentata
di
dimensioni
ed
attualmente
si
estende
sempre
più
in
alto,
verso
il
settore
centrale
del
ghiacciaio.
Sopra
il
bordo
inferiore
della
lingua
destra
è
aumentata
ulteriormente
la
copertura
di
materiale detritico.
Il
laghetto
periglaciale
presente
da
alcuni
anni
davanti
alla
lingua
di
destra
si
è
ridotto
di
dimensioni
e
lo
strato
di
limo
è
risultato
aumentato
di spessore.
2021
(Operatori: Sartori G., Seppi R.)
Le
condizioni
dell’intero
bacino
hanno
evidenziato
l’acuirsi
della
riduzione
sia
di
spessore
che
areale
della
massa ghiacciata, compresa quella sepolta.
l’aspetto
più
evidente
della
riduzione
della
massa
gelata
era
dato
dall’aumento
degli
affioramenti
rocciosi
associato
ad
una
sensibile
arretramento
delle
fronti
delle
due
lingue
principali,
separate
da
una
sempre
più
consistente
area
detritica.
Da
segnalare
le
notevoli
frane
che
hanno
interessato
le
pareti
settentrionali
come
quella
di
Punta
Graglia
oltre
che
quelle
del
Gran
Zebrù
e
la
Ovest
dell’Ortles.
Le
conseguenze
delle
variazioni
morfologiche
del
detrito
causate
anche
dalla
diminuzione
dello
spessore
del
ghiaccio
sepolto
sono
visibili sull’intero bacino e specialmente sul settore di sinistra ai piedi dello Zebrù e del Gran Zebrù.
La
fusione
del
ghiaccio
sepolto
ha
modificato
in
maniera
significativa
l’ambiente
e
ha
reso
più
difficoltoso
l’accesso
lungo
il
consueto
itinerario
di
salita,
franato
in
più
punti
e
con
la
presenza
di
imbuti
e
ponti
di
ghiaccio a rischio di crollo.
L’intensità
della
fusione
era
messa
in
evidenza
dai
numerosi
torrenti
e
bedierès
che
solcavano
soprattutto
la
lingua
di
sinistra.
Nell’area
proglaciale
erano
presenti
inoltre
due
piccoli
laghi
(normalmente
ne
era
presente
solamente uno)
2022
(Operatori: Rosan R., Sartori G.)
L’intero
settore
inferiore
è
ricoperto
da
materiale
morenico
sotto
il
quale
comunque
si
intravede
la
consistente
massa
di
ghiaccio.
Le
masse
gelate
che
occupano
i
due
circhi
occidentali
del
Gran
Zebrù
mostrano
ancora
una
notevole
dinamica
con
le
due
seraccate
che
precipitano
sul
sottostante
ghiacciaio.
Nel
settore
di
destra
tra
le
due
colate
che
scendono
da
Cima
Solda
e
Punta
Graglia
si
è
osservata
la
ulteriore
espansione
della
morena
mediana
che
si
origina
a
valle
delle
rocce
centrali.
Sempre
sulla
parte
Dx
l’arretramento
della
fronte
è
risultato
più
consistente
anche
a
causa
l’esiguo
spessore
del
ghiaccio.
In
aumento
le
aree
di
affioramenti
rocciosi
sempre
a
seguito
della
perdita
di
massa
del
ghiaccio.
E’
presente
materiale detritico a causa di una consistente frana che scende dai pressi del Passo della Bottiglia.
2023
(Operatori:Sartori G., Seppi R.)