Ghiacciaio del Madaccio Toponimi: Madatschferner; Klamm Ferner; Gruppo Montuoso: Ortles - Cevedale Numero ghiacciaio: CGI-771 (I4L00112429) Bacino idrografico: Trafoi, Solda, Adige Coordinate UTM: 32TPS 1370 5240 Tipo: Ghiacciaio vallivo, coalescente Esposizione Prevalente: Nord Ritiro ultimo anno: -7m Ritiro dal 2012: -184m Note: Ghiacciaio vallivo che da Punta degli Spiriti-Tuckett scende in direzione nord nel vallone di Trafoi, ben visibile dalla cantoniera di Sottostelvio Franzenshoehe. Si notano alla sua destra , sul vasto plateau superiore, gli impianti sciistici estivi dello Stelvio.
L' apparato, dal settore frontale alle quote più alte, si presenta in condizioni sempre più critiche: zone in movimento ed in trasformazione, rocce che affiorano, detriti, crepacci e ghiaccio frantumato. Si nota un notevole aumento dell'acqua di ablazione sul ghiaccio e sulla morena.
2012
(Operatori: Barison G., Fellin S.)
La fronte ridotta ormai ad uno spessore minimo è ricoperta parzialmente da detriti. Diversi canali d'acqua solcano la superficie fino alla fronte concentrandosi sulla destra orografica tra la morena e la parete rocciosa dove ancora esiste molto ghiaccio coperto. Alla quota di circa 2650 m è visibile l'effetto della spinta del ghiaccio del bacino superiore.
2011
(Operatori: Barison G., Fellin S.)
L’intero apparato dimostra evidenti segni di riduzione: la fronte abbondantemente ricoperta da detriti appare alquanto assottigliata, mentre la superficie continua a presentarsi molto crepacciata in tutti i settori. E’ stata calcolata una riduzione complessiva dal 2005 di 117 m.
2008
(Operatori: Arervo B., Pastori L.)
Altre immagini
2007
2003
2004
Il ghiacciaio appare in continuo arretramento, ma in modo meno evidente rispetto agli anni precedenti. La fronte è molto sottile e frastagliata, quasi libera dai detriti per la pendenza del ghiacciaio. Alla destra orografica si notano blocchi di ghiaccio caduti dall’alto e di notevoli dimensioni. Il limite della neve vecchia non è definibile per la recente nevicata.
2013
(Operatori: Arervo B., Barison G.)
La fronte del ghiacciaio, ricoperta da detriti e grossi massi, si presenta in condizioni precarie.
2010
(Operatori: Arervo B., Fellin S.)
Nel complesso la fronte del ghiacciaio, molto frastagliata e assottigliata, mostra una forte riduzione. Quest’ anno si può osservare le decisa separazione delle 2 lingue, le misurazioni attuali, come anche quelle in futuro, vengono effettuate su quella di destra.
2009
(Operatori: Arervo B., Fellin S.)
Il ritiro frontale è contenuto, mentre più evidente appare la perdita di spessore, evidenziata dall’ aumento di finestre rocciose in prossimità dei seracchi alla destra orografica. Placche di neve invernale sono presenti ai lati della fronte. Il limite del nevato, nascosto da recenti nevicate, risulta di difficile valutazione.
2014
(Operatori: Arervo B., Barison G., Seppi R.)
L’apparato presenta un generale arretramento con evidente diminuzione di spessore, la fronte sottile e frastagliata; in aumento l’ estensione delle superfici rocciose laterali a causa della riduzione complessiva. Sulla destra orografica è stata osservata la presenza di blocchi di ghiaccio staccatisi dalla zona seraccata.
2015
(Operatori: Barison G., Sampieri R., Seppi R.)
L’apparato presenta un generale arretramento con evidente diminuzione di spessore, la fronte sottile e frastagliata; in aumento l’ estensione delle superfici rocciose laterali a causa della riduzione complessiva. Sulla destra orografica è stata osservata la presenza di blocchi di ghiaccio staccatisi dalla zona seraccata.
2016
(Operatori: Sampieri R., Seppi R.)
2016
Sensibile riduzione generale della massa ed un consistente arretramento frontale. Il margine inferiore è arretrato maggiormente nella parte centrale, modificando la morfologia del settore che presentava due protuberanze laterali ricoperte da un abbondante quantità di materiale detritico. La riduzione generale del settore frontale ha determinato il ritiro del margine frontale al di sopra di un salto di roccia, modifica questa che ha reso necessario apporre un nuovo segnale per le misure frontali. Lungo l’articolata e frastagliata fronte è stata notata la formazione di una cavità nella parte sinistra orografica, mentre nel settore di destra pareva aumentata la zona crepacciata sulla destra. In aumento gli affioramenti rocciosi, nullo l’innevamento invernale residuo e ridotte le aree di nevato nei settori più elevati.
2017
(Operatori: Montesani G., Sartori G., Seppi R.)
Le condizioni generali del ghiacciaio hanno evidenziato una sensibile riduzione generale della massa ed un sensibile arretramento frontale. Il margine inferiore è arretrato maggiormente sulle due piccole lingue laterali, modificando la morfologia del settore. La lingua di sinistra si è particolarmente ridotta nonostante la copertura della morena galleggiante, mentre sulla parte destra l’area crepacciata si è ridotta notevolmente. La parte centrale della fronte (quella che usualmente viene misurata) non presentava un significativo arretramento mentre era più evidente la perdita di spessore. L’anno precedente la fronte si presentava con uno strato di ghiaccio verticale mentre ora la superficie era molto meno inclinata. Alla fronte erano presenti in più punti delle caverne da dove fuoriuscivano i piccoli torrenti glaciali. Il detrito morenico nell’area proglaciale appariva alquanto rimaneggiato dalle acque di deflusso.
2018
(Operatori: Sampieri R., Sartori G.)
Le condizioni generali del ghiacciaio hanno evidenziato una sensibile riduzione generale della massa ed un discreto arretramento frontale. Il margine inferiore è arretrato maggiormente sulle due protuberanze laterali, modificando la morfologia del settore. La protuberanza di sx si è particolarmente ridotta nonostante si trovi sotto materiale detritico mentre sulla parte dx l’area crepacciata si è ridotta notevolmente. La parte centrale della fronte, che normalmente viene misurata, si è ritirata sopra un gradone e le misure sono state effettuate con una certa difficoltà. Sulla parte sx della fronte affiorava un’isola rocciosa dalla quale prendeva origine una frattura nel ghiaccio piuttosto importante che arrivava sulla parte superiore del ghiacciaio, dove si sono formati una serie di crepacci. Ai lati del ghiacciaio erano presenti alcune placche di neve vecchia/macchie di nevato attorno ai 3.000 m di quota.
2019
(Operatori: Sartori G., Seppi R.)
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Le condizioni generali del ghiacciaio hanno evidenziato una sensibile riduzione generale dello spessore ed un ingente arretramento frontale dovuto probabilmente al fatto che la fronte misurata è particolarmente sottile. In dx idrografica si vede il fronte del ghiacciaio che seppur seraccato ha uno spessore piuttosto importante. Il margine inferiore è arretrato maggiormente in corrispondenza delle due protuberanze laterali, con modificazione della morfologia del settore. La lingua di sx si è particolarmente ridotta nonostante si trovi riparata da materiale detritico. Al centro della fronte si nota una grotta nel ghiaccio di dimensioni ragguardevoli.
2020
(Operatori: Rosa S., Rosan R., Sartori G.)
Le condizioni generali del ghiacciaio hanno evidenziato una riduzione generale della massa ed un sensibile arretramento frontale, soprattutto nel settore centrale della fronte dove lo spessore del ghiaccio era minore. Le evidenti condizioni di assottigliamento della lingua centrale paiono preludere ad un distacco della stessa dal corpo principale. Anche lo spessore del ghiaccio della lingua di sinistra si è mostrato particolarmente ridotto, nonostante la presenza di una copertura di abbondante materiale detritico. Negli altri settori il ghiaccio presenta ancora uno spessore considerevole. L’arretramento medio della fronte è stato di 13 metri, con una quota minima compresa tra i 2.660 e i 2.770 metri. Il limite della neve vecchia o del nevato non era riconoscibile a causa della presenza di un leggero strato di neve fresca. Non sono state osservate significative aree di nevato ai bordi del ghiacciaio. A causa delle basse temperature del periodo non sono state tracce di fusione e le portate dei torrenti glaciali erano minime.
2021
(Operatori: Rosan R., Sartori G., Seppi R.)
Generale riduzione, sia areale che di spessore della massa con conseguente sensibile arretramento frontale. Quest’anno il sopralluogo è stato effettuato con un mese di anticipo rispetto alla campagna precedente e quindi le misure rilevate (seppur molto negative) possono considerarsi ancora inferiori a quelle reali di fine stagione di ablazione che, si è protratta ancora fino alla fine del mese di Ottobre. Le condizioni generali del ghiacciaio hanno evidenziato una sensibile riduzione generale della massa ed un forte arretramento frontale, soprattutto riguardo alla parte centrale della fronte perché più sottile (vedi misura da Azimut 200). La porzione inferiore della fronte è risultata collegata al settore della lingua misurata per una superficie piuttosto ridotta e destinata di conseguenza a staccarsi entro breve tempo. Anche il settore inferiore della fronte di destra presentava una sensibile riduzione di spessore. La colata di sinistra ha mostrato una ulteriore significativa riduzione nonostante sia risultata ricoperta da materiale detritico. Molto scarsa la neve o il nevato residuo anche alle quote più elevate del bacino nonché nei canaloni di cima Tucket e Madaccio. Sempre più esiguo e frastagliato il collegamento con la Vedretta Piana.
2022
(Operatori: Baraldo E., Barison G., Sartori G.)
Bilancio negativo con generale riduzione della massa. Il settore centrale della lingua presenta una consistente riduzione, più importante rispetto all’arretramento relativamente modesto. Sul lato destro orografico è presente una grotta profonda che si incunea all’interno per diversi metri mentre alla sinistra del settore frontale permane una massa gelata isolata, parzialmente ricoperta da detrito. Notevolmente aumentata l’estensione delle rocce affioranti sul lato sinistro della lingua. Particolarmente evidenti le due morene mediane che scendono dopo essersi originate dalla parete rocciosa che delimita il settore centrale destro del ghiacciaio. Sempre più ridotta l’area di contatto con l’attigua Vedretta Piana. Ristrette fasce di nevato sono presenti ai piedi delle pareti sommitali.
2023
(Operatori: Sartori G., Seppi R.)