Ghiacciaio di Lasa Toponimi: Laasertal Ferner; Angelus Ferner; Gruppo Montuoso: Ortles - Cevedale Numero ghiacciaio: CGI-773/774 (I4L00112302) Bacino idrografico: Lasa, Adige Coordinate UTM: 32TPS 2770 5560 Tipo: Ghiacciaio vallivo, bacino composto Esposizione Prevalente: Nord Ritiro ultimo anno: non rilevabile Ritiro dal 2009 al 2015: -99m Note: Esteso ghiacciaio vallivo che prende origine dalla cresta compresa fra Cima Vertana e Punta dello Scudo e scende nell’ ampio vallone verso la Val Venosta in direzione nord est.
L'apparato pare in pessime condizioni. Un leggero strato di neve recente, irregolarmente distribuita, non cela la gravità della situazione: il bilancio annuale è quindi gravemente deficitario. Visivamente appare gravissimo lo stato della colata in sx idrografica: è scomparso il cono di rimpasto e tutta la zona è in sfacelo, per lo scioglimento anche del sottostante ghiaccio morto. Rispetto al passato appaiono sempre più evidenti e ingravescenti lo smagrimento della fronte, l’abbondanza di detriti e la diminuzione di massa, riscontrabile anche nel cono finale in sx idrografica, di molto abbassatosi di spessore e assottigliatosi.
2013
(Operatori: Scaltriti A.)
Sull'apparato si nota uno spessore di alcuni centimetri di neve recente irregolarmente distribuita, che non cela la gravità della situazione; il bilancio annuale è gravemente deficitario. Appare gravissimo lo stato della colata in sx idrografica: è praticamente scomparso il cono di rimpasto; al momento del rilievo scendono ancora copiosi ruscelli di scioglimento. Rispetto al passato appaiono sempre più evidenti e ingravescenti lo smagrimento della fronte, l'abbondanza di detriti e la diminuzione di massa, riscontrabile anche nel cono finale in sx idrografica, di molto abbassatosi di spessore e assottigliatosi.
2012
(Operatori: Scaltriti A.)
Rispetto al passato appare più evidente lo smagrimento della fronte, l’ aumento detritico e la diminuzione generalizzata della massa. Nel settore sinistro è evidente il progressivo ritiro della colata cuneiforme proveniente dal plateau superiore del ghiacciaio.
2010
(Operatori: Scaltriti A.)
L’ apparato si presenta complessivamente in pessime condizioni, causa la pressoché totale estinzione di neve residua. Nel settore sinistro le misure negative di variazione risultano continue negli anni, a seguito del progressivo ritiro della colata cuneiforme proveniente dal plateau superiore del ghiacciaio. Abbondante lo scorrimento idrico. Rispetto al passato appaiono sempre più evidenti lo smagrimento della fronte, la copertura detritica e diminuzione della massa.
2009
(Operatori: Scaltriti A.)
Rispetto al passato appaiono sempre più evidenti lo smagrimento della fronte, l’ abbondanza di detriti e la diminuzione generale di massa. Complessivamente il ghiacciaio pare in condizioni precarie.
2008
(Operatori: Scaltriti A.)
Altre immagini
Immagini storiche
1979
2016
2006
2005
L’ apparato appare in grave regresso ed in pessime condizioni, nonostante un leggero spessore di neve recente: il bilancio annuale è quindi gravemente deficitario, gravissimo lo stato della colata sulla sinistra idrografica: scomparso il cono di rimpasto, tutta la zona è in sfacelo, per lo scioglimento anche del sottostante ghiaccio morto. Rispetto al passato appaiono sempre più evidenti e ingravescenti lo smagrimento della fronte, l’abbondanza di detriti e la diminuzione di massa, riscontrabile anche nel cono finale sulla sinistra idrografica, di molto abbassatosi di spessore e assottigliatosi.
2014
(Operatori: Scaltriti A.)
L'apparato pare in pessime condizioni: rispetto al passato appaiono sempre più evidenti e ingravescenti lo smagrimento della fronte, la riduzione di spessore della seraccata in sx idrografica, l’abbondanza di detriti e la diminuzione di massa, riscontrabile anche nel cono finale in sx idrografica, di molto abbassatosi di spessore. Ingente appare la portata delle cascate fuoriuscenti dal ghiacciaio in piena ablazione. Sull'apparato si notano leggere tracce di nevato nei settori più alti e riparati. Visivamente appare gravissimo lo stato della colata in sx idrografica: è scomparso il cono di rimpasto e tutta la zona è in sfacelo, per lo scioglimento anche del sottostante ghiaccio morto. assottigliatosi. Nuovo fenomeno osservato è stato lo scioglimento del ghiaccio sottostante alle morene laterali degli anni ’80 lungo la via d’accesso alla base delle colate.
2016
(Operatori: Scaltriti A.)
2010 2007
Stato generale di forte regresso: il nevato era presente solo in modeste placche nei settori più alti e riparati, mentre non pareva esservi traccia di neve residua. La lingua di sinistra mostrava uno stato di intenso ritiro, sia per l’arretramento che per la riduzione dello spessore, evidenziato anche dal confronto con immagini fotografiche di precedenti annate. La diminuzione di massa era riscontrabile anche nel cono finale in sinistra idrografica, di molto abbassatosi di spessore e assottigliatosi. Nuovo fenomeno osservato è stato lo scioglimento del ghiaccio sottostante alle morene laterali degli anni ‘80 lungo la via d’accesso alla base delle colate. L'apparato nel suo insieme ha evidenziato un bilancio di massa, se pure dal punto di vista qualitativo, fortemente negativo.
2018
(Operatori: Scaltriti A.)
Notevole riduzione generale: all’atto del rilievo colpisce la grande dimensione delle cascate ghiacciate che si trovano appese alle rocce sottostanti le fronti, dimostrando la fortissima ablazione trascorsa. Sull'apparato si notano leggere tracce di nevato nei settori più alti e riparati. Visivamente appare gravissimo lo stato della colata in sx idrografica: appaiono sempre più evidenti e ingravescenti lo smagrimento della fronte, la scomparsa della seraccata in sx idrografica, l’abbondanza di detriti e la diminuzione di massa, riscontrabile anche nel cono finale in sx idrografica, di molto abbassatosi di spessore, assottigliatosi e ristretto in una forra rocciosa. In dx idrografica pare non lontano il distacco della lingua orientale dal bacino collettore. L'apparato si mostra in cattive condizioni generali anche a causa della riduzione di spessore messa in evidenza dell’apertura di nuove finestre rocciose e l’allargamento delle vecchie. Inoltre è evidente anche lo scollamento dal fondo roccioso di diversi settori del ghiacciaio, sempre meno consistente sia di spessore che in estensione.
2019
(Operatori: Scaltriti A.)
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Il ghiacciaio si trova in una situazione di forte regresso e di diminuzione di spessore per i diversi settori, in particolare quello al di sotto di Punta Livi. Per tale motivo è stata osservata la comparsa di nuove finestre rocciose. Sempre più abbondante la copertura detritica a causa dei continui crolli dalle pareti sovrastanti. La copertura nevosa residua è stata valutata mediamente al di sopra dei 3.200 metri di quota. Non sono state eseguite misure alla fronte di destra idrografica
2021
(Operatori: Scaltriti A.)
Il ghiacciaio si trova in una situazione di forte regresso e di diminuzione di spessore. Al momento del sopralluogo il corpo glaciale evidenziava una generale diminuzione di spessore e le diverse colate mostravano i segni di una prossima separazione e definitiva scomparsa, specialmente quella sotto Punta Livi. In aumento anche la copertura del detrito proveniente dalle circostanti pareti ormai priva di tracce di masse gelate. La diminuzione di spessore del ghiaccio ha portato alla emersione ed all’aumento areale di numerose finestre rocciose. Il limite altimetrico dell’innevamento residuo, visibile nonostante la leggera copertura di neve fresca (conferma foto aerea del 13/7/2022) era molto elevato e di fatto limitato ad una modesta fascia ai piedi delle pareti rocciose. Non è stato possibile il controllo della lingua di destra (idrografica) a causa delle difficoltà di accesso ed è stata individuata un possibile percorso pure col pericolo causato da massi instabili presenti sulla morena storica di collegamento dei due rami principali del ghiacciaio.
2022
(Operatori: Scaltriti A.)
ilancio glaciologico negativo per perdita di spessore e arretramento frontale; neve residua praticamente assente. L’accesso alla fronte glaciale non è stato ritenuto possibile in termini di sicurezza, stante lo 0 termico costantemente oltre i 4000 4400 m da mesi e la conseguente forte franosità dei versanti e l’instabilità dei detriti poggianti sulle lingue glaciali, anche a causa del probabile scioglimento del permafrost. Il 17 settembre è stato effettuato un nuovo tentativo di accesso alla fronte glaciale dall’alto, attraverso il passo di Rosim. Tuttavia non è stato possibile effettuare nemmeno questo percorso, a causa del calo di spessore del ghiacciaio stimabile in una decina di metri, verificatosi tra il 2022 e il 2023, provocando l’instabiltà delle rocce del passo, ora fratturate in blocchi a rischio di crollo sul versante N. Dalle foto scattate dal passo e da Cima Vertana appaiono tuttavia evidenti le dinamiche in corso: continuazione del processo di diminuzione di spessore di tutti i rami glaciali dell’apparato, ulteriore aumento della copertura detritica e rocciosa di massi di varie dimensioni volumetriche sul ghiacciaio, provenienti da tutte le pareti delle vette che lo circondano e che hanno perso la loro copertura glaciale.
2023
(Operatori: Scaltriti A.)