Vedretta del Forno Toponimi: Ofenwand Ferner; Gruppo Montuoso: Ortles - Cevedale Numero ghiacciaio: CGI-746 (I4L00112304) Bacino idrografico: Lasa, Adige Coordinate UTM: 32TPS 2685 5560 Tipo: Ghiacciaio montano, circo Esposizione Prevalente: Nord-Est Ritiro ultimo anno: -39m Ritiro dal 2012 al 2019: -102m Note: Ghiacciaio di piccole dimensioni inserito nel circo compreso fra la cresta dell’ Angelo Grande e la Croda del Forno, terminante con una lingua sfociante verso la valle di Lasa
Altre immagini
Immagini storiche
1979
2006
2007
Uno spessore di alcuni centimetri di neve recente irregolarmente distribuita non cela la gravità della situazione. Il ghiacciaio, nonostante il continuo smagrimento e l'assottigliamento ai lati, mantiene ancora la sua unità; l'apparato continua a mostrare due segni involutivi importanti: la perdita ingente di spessore e la tendenza, per il futuro, al distacco della lingua dal bacino collettore. Questi aspetti paiono ancor più aggravati dal sollevamento di quasi tutta la porzione frontale del ghiacciaio dal letto roccioso. La copertura morenica è particolarmente abbondante ai lati del ghiacciaio, sotto le pareti NE ed E della cresta N dell'Angelo Grande e sotto la parete E della Croda del Forno - Ofenwand, tanto da costituire forte pericolo di scariche. L'intera superficie del ghiacciaio è solcata da bedières di varie dimensioni, che, però, al momento del sopralluogo, sono completamente asciutte, essendo assente ogni forma d'ablazione.
2012
(Operatori: Scaltriti A.)
Il ghiacciaio , nonostante il continuo smagrimento ai lati, mantiene ancora la sua unità, anche se si ipotizza, per il futuro, la tendenza al distacco della lingua dal bacino collettore. La copertura morenica appare particolarmente abbondante ai lati sotto la parete NE della cresta N dell’ Angelo Grande e sotto la parete E della Croda del Forno. Quasi nullo è la presenza di neve vecchia.
2010
(Operatori: Scaltriti A.)
L’apparato continua a mostrare la perdita di spessore e la tendenza al distacco della lingua dal bacino collettore. Quasi l’ intera porzione frontale, in evidente arretramento, risulta sollevata dal letto roccioso, indice di grave involuzione dell’apparato. La copertura morenica è particolarmente abbondante ai lati del ghiacciaio, con forti scariche dalle pareti della cresta nord dell’Angelo Grande e dalla Croda del Forno. La superficie è solcata da bedieres che originano un notevole torrente. Nulla è la presenza di neve vecchia.
2009
(Operatori: Scaltriti A.)
Il ghiacciaio mostra evidenti segni di riduzione di spessore soprattutto ai lati e sulla fronte: si prevede in futuro il distacco della lingua dal bacino collettore. Copertura morenica abbondante e superficie solcata da bedieres di varie dimensioni.
2008
(Operatori: Scaltriti A.)
2005
Il bilancio annuale appare gravemente deficitario. Il ghiacciaio, ricoperto da un leggero spessore di neve recente irregolarmente distribuita, nonostante il continuo smagrimento e l’assottigliamento ai lati, mantiene ancora la sua unità; continua a mostrare perdita ingente di spessore; la copertura morenica, particolarmente abbondante, costituisce forte pericolo di scariche. L’intera superficie del ghiacciaio è solcata da bedières di varie dimensioni, che, però, al momento del sopralluogo, sono completamente asciutte, essendo assente ogni forma d'ablazione; tracce di neve vecchia sono alloggiate solo sotto le pareti e i versanti più acclivi esposti a nord.
2013
(Operatori: Scaltriti A.)
Il bilancio annuale appare in sostanziale pareggio: Il ghiacciaio, nonostante il continuo smagrimento, la perdita ingente di spessore e l’assottigliamento ai lati, mantiene ancora la sua unità; la copertura morenica è particolarmente abbondante, tanto da costituire forte pericolo di scariche. L’intera superficie del ghiacciaio, coperta da un leggero spessore di neve recente, è solcata da bedières di varie dimensioni, completamente asciutte al momento del sopralluogo, essendo assente ogni forma d'ablazione.
2014
(Operatori: Scaltriti A.)
Il ghiacciaio, nonostante il continuo smagrimento e l’assottigliamento ai lati, mantiene ancora la sua unità; continua a mostrare perdita ingente di spessore, tanto da far comparire buchi da cui emerge il letto roccioso sottostante: ciò sarà causa, continuando così le cose, di una perdita plurimetrica di ghiaccio quando avverrà il distacco della parte più avanzata della lingua, che, data la sua ripidezza, negli ultimi anni non è arretrata sul piano lineare ma ha perso gran parte dello spessore; la copertura morenica laterale è particolarmente abbondante, tanto da costituire forte pericolo di scariche, per il disgelo che mobilizza i massi poggianti sul ghiaccio ripido della lingua. L’intera superficie del ghiacciaio è solcata da bedières di varie dimensioni, che, al momento del sopralluogo, mostrano il proseguimento dell'attività d'ablazione.
2016
(Operatori: Scaltriti A.)
2016
Il ghiacciaio, nonostante il continuo smagrimento e l’assottigliamento ai lati, ha mantenuto ancora la sua unità. Nel suo insieme, la massa ha continuato a mostrare perdita ingente di spessore: ciò sarà causa, continuando così le cose, di una perdita plurimetrica di ghiaccio quando avverrà il distacco della parte più avanzata della lingua, che, data la sua ripidezza, negli anni precedenti non era arretrata sul piano lineare, come invece, da due anni a questa parte, è avvenuto. Particolarmente abbondante la copertura morenica laterale, tanto da costituire forte pericolo di scariche che si sono verificate anche al momento dei rilievi, per il disgelo che ha messo in movimento i massi poggianti sul ghiaccio ripido della lingua. Il settore centrale presentava ancora una morfologia di superficie caratterizzata da molti crepacci.
2018
(Operatori: Scaltriti A.)
All’atto del rilievo colpisce la grande dimensione delle cascate ghiacciate che si trovano appese alle rocce sottostanti le fronti, dimostrando la fortissima ablazione trascorsa. Sull'apparato si notano leggere tracce di nevato nei settori più alti e riparati. Visivamente appare gravissimo lo stato della colata in sx idrografica: appaiono sempre più evidenti e ingravescenti lo smagrimento della fronte, la scomparsa della seraccata in sx idrografica, l’abbondanza di detriti e la diminuzione di massa, riscontrabile anche nel cono finale in sx idrografica, di molto abbassatosi di spessore, assottigliatosi e ristretto in una forra rocciosa. In dx idrografica pare non lontano il distacco della lingua orientale dal bacino collettore. L'apparato si mostra in cattive condizioni generali anche a causa della riduzione di spessore messa in evidenza dell’apertura di nuove finestre rocciose e l’allargamento delle vecchie. Inoltre, è evidente anche lo scollamento dal fondo roccioso di diversi settori del ghiacciaio, sempre meno consistente sia di spessore che in estensione.
2019
(Operatori: Scaltriti A.)
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Nonostante una leggera copertura (1-5 cm) di neve fresca, è stato possibile riconoscere il limite della neve vecchia attorno ai 3.200 m di quota. Il ghiacciaio, pur conservando un aspetto sostanzialmente compatto, ha mostrato una continua riduzione volumetrica accompagnata da un assottigliamento laterale. E’ stato osservato un incremento dell’isola rocciosa di destra (settore centrale), in prossimità della parete laterale. Sul settore inferiore l’ingente diminuzione di spessore potrebbe preludere ad una perdita consistente di massa a causa del distacco del settore frontale. La fronte si trova su un letto roccioso molto ripido e negli ultimi anni ha dato luogo ad un arretramento relativamente contenuto. La copertura morenica soprattutto sul settore inferiore sinistro orografico è risultata notevolmente estesa e particolarmente instabile tanto da costituire un pericolo per l’avvicinamento alla fronte. Presenti alcuni crepacci trasversali in prossimità della fronte e il settore centrale sinistro era caratterizzato dalla presenza di fratture su una ben definita area coincidente con una variazione di pendenza del letto roccioso. Molto evidente la crepaccia che corre lungo il piede di gran parte della sovrastante parete rocciosa
2021
(Operatori: Scaltriti A.)
2022
(Operatori: Scaltriti A.)
Riduzione volumetrica e regresso moderato della fronte. Sull'apparato, che il giorno del rilievo era ricoperto di 1-2 cm di neve fresca, non vi era traccia di nevato o neve vecchia tranne piccole aree alla base delle pareti meridionali. Il ghiacciaio, nonostante il continuo smagrimento, il sollevamento dal fondo roccioso e l’assottigliamento ai lati, mantiene ancora la sua unità; tuttavia è stata rilevata una ulteriore perdita ingente di spessore. E’ prevedibile che ciò sarà la causa di una perdita consistente di massa di ghiaccio quando avverrà il distacco della parte più avanzata della lingua, che, data la sua ripidezza, negli ultimi anni è arretrata sul piano lineare di pochi m, mentre quest’anno il dato è quasi triplicato. E’ stata rilevata una copertura morenica laterale e superficiale particolarmente abbondante, tuttavia il detrito è parso stabilizzato grazie al gelo che immobilizza i massi poggianti sul ghiaccio ripido della lingua.