Vedretta bassa dell'Ortles
Toponimi:
Unterer Ortler Ferner, Vedretta del Naso;
Gruppo Montuoso:
Ortles - Cevedale
Numero ghiacciaio:
CGI-769 (I4L00112426)
Bacino idrografico:
Trafoi, Solda, Adige
Coordinate UTM:
32TPS 1650 5220
Tipo:
Ghiacciaio vallivo, bacino composto
Esposizione Prevalente:
Nord-Ovest
Ritiro ultimo anno:
Ritiro dal 2012 al 2019: -127m
Note:
Si
tratta
di
un
ghiacciaio
molto
tormentato
e
di
difficile
accesso,
oltre
che
pericoloso
per
le
scariche
di
sassi
dalle
incombenti
Crode
di
Dentro
che
costituiscono
la
grande
parete
rocciosa
occidentale
dell'Ortles,
dalla
sua
anticima
fino
al
Corno
di
Plaies.
Si
estende
per
oltre
mille
metri
di
dislivello
e
per
una
lunghezza
di
circa
tre
chilometri.
Nel
1982,
secondo
i
dati
del
World
Glacier
Inventory,
la
sua
area
era di 3,55 Km quadrati. Attualmente è in una fase di sostenuta riduzione.
2012
Il
ghiacciaio
appare
in
condizioni
di
notevole
riduzione:
nella
zona
soprastante
la
fronte
si
sono
formate
delle
piccole
fratture,
che
in
futuro
determineranno
il
distacco
della
fronte
verso
valle.
Pochi
metri
sopra
le
fessure
si
nota
un
buco
nel
ghiaccio
di
notevoli
dimensioni
(alto
ca.
3-4
m
e
largo
5-6
m)
sotto
un
grande
imbuto
dal
quale
scende
acqua
mista
a
detriti.
Anche
questa
parte
sparirà
presumibilmente
nell'arco
di
qualche
anno.
La
parte
superiore
è
coperta
da
detriti,
il
movimento
franoso
è
molto
marcato,
anche
a
causa
di
piccoli
torrenti d'acqua sopra la fronte.
(Operatori: Barison G., Cassina A.)
Dalle
immagini
fotografiche
si
nota
quanto
la
fronte
sia
arretrata
e
la
parte
superiore
del
ghiacciaio
è
ricoperta
da
detriti
sempre
in
movimento.
Al
centro
della
fronte
fuoriesce
un
torrente
con
flusso
d'acqua
importante.
Difficile
definire
la
quota
della
neve
vecchia causa recenti nevicate in alto.
2011
(Operatori: Barison G.)
Il
settore
inferiore
del
ghiacciaio
si
presenta
in
condizioni
decisamente
critiche.
Nella
zona
antistante
la
fronte
si
nota
una
massa
di
ghiaccio,
staccata
dalla
fronte
stessa,
fortemente
corrosa
dal
torrente e con evidenti tracce di detriti.
2010
(Operatori: Barison G., Zanotto C.)
Una
grande
massa
di
detriti
copre
buona
parte
del
ghiacciaio
rendendo
problematica
l’
individuazione
della
fronte,
diminuita
fortemente
di
spessore.
Entro
4-5
anni
la
fronte,
da
cui
attualmente
fuoriesce
un
impetuoso torrente, potrebbe uscire dalla gola.
2009
(Operatori: Barison G., Sartori G.)
Sempre
più
frammentato
il
ghiacciaio,
appare
in
forte
arretramento:
la
fronte
appare
sempre
coperta
da
detriti,
mentre
risulta
aumentata
la
dimensione
della bocca da cui fuoriesce il torrenteimpetuoso.
2008
(Operatori: Barison G., Zanotto C.)
Appare
aumentata
la
copertura
detritica
specie
nella
zona
della
fronte,
il
cui
limite
non
è
identificabile.
Da
una
caverna
sulla
dx
orografica
della
fronte
fuoriesce un impetuoso torrente.
2007
(Operatori: Barison G., Zanotto C.)
Nel
2006
è
stato
effettuato
il
primo
sopralluogo
su
questo ghiacciaio da parte di operatori del S.G.A.A.
2006
(Operatori: Barison G., Zanotto C.)
Altre immagini
2009
2013
La
parte
superiore
del
ghiacciaio
risulta
molto
danneggiata
dal
maltempo
di
luglio,
rendendo
impraticabile
il
sentiero
nr.14
che
lo
attraversa.
In
alcuni
punti
si
nota
il
ghiacciaio
nero
scoperto
dai
detriti
e
chiazze
di
neve
vecchia
più
estese
rispetto
agli anni precedenti.
Notevole
è
la
massa
d’acqua
che
fuoriesce
dal
centro
della
fronte
insieme
ai
detriti
che
la
ricoprono
rendendo alquanto caotica la situazione circostante.
La vedretta del Naso appare sempre più vicina.
(Operatori: Barison G., Seppi R.)
2014
L’
apparato
appare
in
forte
arretramento:
la
fronte
del
ghiacciaio
presenta
delle
grosse
fessurazioni
dovute
alle
continue
frane
che
la
frantumano
e
anche
al
sottile
strato
di
ghiaccio.
Notevole
la
massa
di
detriti
che,
franati
dalla
friabile
parete
rocciosa
alla
destra
orografica,
coprono
la
parte
superiore
del
ghiacciaio.
Le
abbondanti
piogge
di
questa
anomala
estate
rendono
particolarmente
critico il settore in corrispondenza della fronte.
(Operatori: Barison G., Peer L., Seppi R.)
2015
L’
apparato
appare
in
continuo
arretramento:
la
superficie
si
presenta
fortemente
crepacciata
con
grosse
fessurazioni
dovute
alle
continue
frane,
la
fronte
viene
frantumata
da
massi
di
grandi
dimensioni caduti dalle soprastanti rocce.
La
parte
superiore
del
ghiacciaio,
ai
margini
laterali,
appare
coperta
da
una
consistente
massa
di
detriti,
franati
dalla
friabile
parete
rocciosa
alla
destra
orografica.
(Operatori: Barison G., Sampieri R., Seppi R.)
2016
L’
apparato
appare
in
continuo
arretramento:
la
superficie
del
ghiacciaio
si
presenta
fortemente
crepacciata
con
grosse
fessurazioni
dovute
alle
continue
frane;
a
monte
della
fronte,
il
distacco
di
blocchi
di
roccia
dalla
parete
alla
dx
orografica,
ha
reso
la
zona
particolarmente
caotica.
la
fronte
del
ghiacciaio,
caratterizzata
da
un
notevole
spessore,
si
presenta
in
ritiro
e
frammentata;
abbondante
la
fuoriuscita di acqua dalla caverna sottostante.
(Operatori: Barison G., Sampieri R.,)
Immagini storiche
1979
2016
2017
La
condizione
del
ghiacciaio
è
parsa
molto
complessa
anche
per
la
fase
di
evoluzione
dovuta
al
consistente ritiro e riduzione della massa gelata.
L’aspetto
più
evidente
era
costituito
dal
distacco
della
colata
di
sinistra
che
presentava
una
fronte
pensile
sul
salto
roccioso
al
di
sopra
del
fianco
sinistro
della
lingua
più
bassa.
Sul
settore
di
destra
era
presente
una
consistente
copertura
detritica
che
si
estendeva
fino
all’area
frontale,
lo
spessore
era
tale
da
rendere
difficoltoso
il
riconoscimento
del
bordo
inferiore
del
ghiaccio.
Il
giorno
del
sopralluogo
il
torrente
glaciale
aveva
una
notevole
portata
dovuta
alla
fusione
del
solo
ghiaccio
dato
che
non
vi
era più traccia di masse di neve vecchia.
Molto
ridotte
le
aree
di
nevato
fino
alle
quote
più
elevate del bacino di accumulo.
(Operatori: Barison G., Rosa S., Rosan R., Sartori G.)
La
condizione
del
ghiacciaio
è
parsa
molto
complessa
anche
per
la
fase
di
evoluzione
dovuta
al
consistente
ritiro
e
riduzione
della
massa
gelata.
L’aspetto
più
evidente
era
costituito
dal
distacco
della
colata
di
sinistra
che
presentava
una
fronte
pensile
sul
salto
roccioso
al
di
sopra
del
fianco
sinistro
della
lingua
più
bassa
che,
anche
se
non
misurata,
appariva
in
evidente
arretramento.
Alla
base
della
colata
era
evidente
la
presenza
di
una
massa
di
ghiaccio,
staccato
dalla
lingua
pensile,
ma
che
rimaneva
alimentato
dal
ghiaccio
sepolto,
al
di
sotto
del
detrito
morenico
alla
destra
della
lingua
(quella
misurata).
Sul
settore
di
destra
era
presente
una
consistente
copertura
detritica
la
cui
morfologia
era
caratterizzata
dalla
presenza
di
coni
di
ablazione,
estesi
fino
all’area
frontale.
Il
ghiaccio
sepolto
era
ancora
collegato
alla
parte
mediana
del
ghiacciaio ma per una piccola sezione, tanto che si ritiene probabile un suo distacco nel prossimo futuro.
In continua evoluzione il grande e complesso apparato morenico di superficie, nonché quello deposto.
Non è stata osservata traccia di colonizzazione delle morene di neoformazione.
2018
(Operatori: Sampieri R., Sartori G., Seppi R.)
2019
A
causa
delle
frane
che
hanno
interessato
il
sentiero
di
accesso
non
è
stato
possibile
raggiungere
la
fronte per l’effettuazione delle misure ai segnali.
Dalle
valutazioni
basate
sui
rilievi
fotografici
si
nota
una
situazione
di
generalizzata
riduzione
della
massa
del
ghiacciaio,
specialmente
nel
settore
inferiore della lingua.
Molto
abbondante
il
detrito
morenico
che
ricopre
una
consistente
massa
di
ghiaccio
morto
sul
lato
destro
a
valle
della
fronte
che
a
sua
volta
è
in
parte
sepolta dal materiale morenico.
Ancora
consistenti
le
crepacciature
nel
settore
mediano.
(Operatori: Barison G., Sampieri R.)
2020
2021
2023