Vedretta Alta
Toponimi:
Hohen Ferner;
Gruppo Montuoso:
Ortles - Cevedale
Numero ghiacciaio:
CGI-730 (I4L00112122)
Bacino idrografico:
Plima, Adige
Coordinate UTM:
32TPS 2997 4705
Tipo:
Ghiacciaio montano, circo pianalto
Esposizione Prevalente:
Nord
Ritiro ultimo anno: -14m
Ritiro dal 2013 al 2020: - 112m
Note:
La
massa
glaciale
occupa
il
versante
settentrionale
di
Cima
Venezia.
Possiede
una
piccola
ma
caratteristica
lingua
di
ablazione
che
scende
nel
vallone
a
Nord,
delimitato
da
due
grandi
morene
laterali risalenti alla Piccola Età Glaciale (XVI° - XIX° secolo). Nel 1999 la superficie complessiva era di
1,438
Kmq.
La
fronte
di
questo
ghiacciaio
costituisce
la
meta
del
Sentiero
Glaciologico
della
Val
Martello.
Nonostante
le
condizioni
apparentemente
buone
nel
bacino
di
accumulo,
dovute
alle
precedenti
nevicate,
l’apparato
mostra
evidenti
segni
di
estrema
riduzione
nel
bacino
di
ablazione;
in
particolare,
dove
in
precedenza
si
era
aperta
una
finestra
rocciosa,
si
è
completamente
staccata
la
parte
sottostante
della
lingua,
decisamente
sottile
e
crepacciata,
destinata
alla
definitiva
estinzione
nel
giro
di
qualche
anno.
In
aumento
la
copertura
detritica nel settore destro.
2013
(Operatori: Bruschi P.)
L'
apparato
mostra
evidenti
segni
di
riduzione
generale,
in
particolare
nel
settore
sinistro
si
è
aperta
una
vistosa
finestra
rocciosa
con
una
placca
di
ghiaccio
ancora
presente
decisamente
sottile
e
crepacciata;
tale
situazione
critica
fa
presagire
un
inevitabile
distacco
della
parte
sottostante
della
lingua
con
probabile
estinzione
nel
giro
di
qualche
anno.
Enormi
blocchi
di
ghiaccio
sono
precipitati
dalla
seraccata
creatasi
in
corrispondenza
della
finestra.
In
aumento
la
copertura
detritica
nel
settore destro
2012
(Operatori: Bruschi P.)
Le
condizioni
generali
dell'
apparato
glaciale
hanno
evidenziato
una
condizione
di
evidente
riduzione,
in
particolare
nella
fronte
apparsa
fortemente
appiattita.
Era
presente,
nella
zona
antistante
la
fronte,
una
massa
di
giaccio
sepolto,
ancora
collegata
al
corpo
principale.
Sul
fianco
destro
del
settore
inferiore
la
copertura
morenica
appariva
in
consistente
aumento
rispetto
alla
situazione
delle
precedenti
campagne.
La
neve
residua
permaneva
sulla
parte
più
elevata
del
bacino
e
nella
zona
di
raccordo
tra
lingua
e
bacino
superiore.
Solo
il
lobo
sommitale,
ad
W
di
Cima
Venezia,
non
appariva
in
fase di riduzione.
2011
(Operatori: Bruschi P.)
Perdura
la
riduzione
della
massa
glaciale
nel
settore
frontale;
in
aumento
la
copertura
detritica
sul
margine
destro;
sempre
più
ampia
appare
la
finestra
rocciosa nel settore mediano.
2010
(Operatori: Bruschi P.)
Similmente
agli
altri
apparati
confinanti
(Serana
e
Ultima)
anche
la
vedretta
Alta
presenta
discrete
condizioni
nel
bacino
superiore,
mentre
la
parte
inferiore
denota
un
evidente
ritiro
della
fronte
ed
una
riduzione
di
spessore.
Ancora
in
aumento
appare
la
copertura
detritica
nell’
intero
settore
laterale
destro
orografico
ed
in
particolare
in
prossimità
della
fronte,
da
cui
fuoriescono
due
torrentelli glaciali.
2009
(Operatori: Bruschi P.)
Nel
complesso
risulta
evidente
la
riduzione
di
massa
soprattutto
nella
fronte
sempre
più
assottigliata.
Una
consistente
copertura
morenica
si
nota
sul
lato
destro
orografico.
Dalla
fronte,
sempre
nel
settore
destro, fuoriesce un torrente impetuoso.
2008
(Operatori: Secchieri C.)
Permane
una
forte
riduzione
generalizzata
della
fronte
soprattutto
nel
settore
centrale
e
orientale
Modesta
la
presenza
di
neve
residua
limitata
al
settore più elevato.
2007
(Operatori: Secchieri C.)
La
lingua
settentrionale
ha
evidenziato
gli
effetti
del
perdurante
ritiro
e
della
intensa
riduzione
nella
fronte
e
nello
spessore,
che
ormai
si
protrae
da
oltre
venti
anni.
La
superficie
appare
solcata
da
numerose
incisioni
dovute
allo
scorrimento
superficiale
dell'acqua
di
fusione
abbondante
nel
corso
dei
mesi
estivi
trascorsi.
Notevole
la
portata
del
torrente
glaciale
principale
che
fuoriesce
dal
settore
destro
della fronte.
2006
(Operatori: Secchieri C.)
Il
corpo
glaciale
evidenzia
chiari
segni
della
forte
riduzione
in
atto.
Scarsa
o
quasi
assente
la
crepacciatura.
Una
modesta
copertura
di
neve
vecchia
è
relegata
al
di
sopra
dei
tremila
metri
di
quota,
più
estesa
a
ridosso
della
parete
settentrionale
di
Cima
Venezia
che
risulta
permanere
nella condizione di completa deglaciazione.
2005
(Operatori: Secchieri C.)
Il
settore
frontale
mostrava
i
segni
più
evidenti
della
costante
riduzione
in
atto.
La
sua
superficie
risultava
solcata
da
numerose
bedieres
le
cui
portate
denotavano
l'intensa
ablazione
del
periodo,
nonostante
il
giorno
del
rilievo
fosse
in
atto
una
nevicata.
2004
(Operatori: Secchieri C., Secchieri F.)
Immagini storiche
1980
Altre immagini
2011
2003
2001
2009
Nonostante
le
condizioni
decisamente
buone
nel
bacino
di
accumulo,
dovute
alle
precedenti
nevicate,
l’apparato
mostra
evidenti
segni
di
estrema
riduzione
nel
bacino
di
ablazione;
in
particolare
si
è
completamente
staccata
dal
bacino
superiore
la
parte
sottostante
della
lingua,
decisamente
sottile,
crepacciata,
coperta
da
grossi
massi,
destinata
alla
definitiva
estinzione
nel
giro
di
qualche
anno.
In
aumento la copertura detritica nel settore destro.
E’
presumibile
che
le
prossime
misurazioni
non
debbano tenere conto della placca staccata.
2014
(Operatori: Bruschi P.)
Nonostante
le
condizioni
apparentemente
buone
nel
bacino
di
accumulo,
dovute
alla
recente
nevicata,
nel
suo
complesso
il
ghiacciaio
mostra
evidenti
segni
di
una
forte
riduzione
per
l’intero
corpo
centrale
ed
inferiore;
definitivo
il
distacco
della
parte
inferiore
della
lingua
che
si
è
dunque
isolata
a
formare
una
massa
di
ghiaccio
morto,
in
via
di
graduale
fusione.
In
considerazione
di
questo
fatto
il
dato
di
arretramento,
se
pure
in
maniera
alquanto
approssimata,
può
essere
valutato
attorno
ai
300
metri.
Nella
parte
centrale
del
bacino
la
superficie
appare
caratterizzata
dalla
presenza
di
estesi
crepacci
che
paiono
persino
in
aumento
per
forma
ed
estensione.
Non
è
stato
possibile
rilevare
il
limite
della neve vecchia e/o del nevato.
2015
(Operatori: Bruschi P.)
Pronunciato
ritiro
della
fronte
che
appare
molto
sottile
e
ricca
di
crepacci
traversali,
che
potrebbero
determinare
il
distacco
e
lo
scivolamento
di
nuovi
blocchi di ghiaccio.
Il
limite
della
neve
residua
invernale
è
al
di
sopra
dei
3100
metri.
La
larga
fronte
è
priva
di
detriti
superficiali
e
la
copiosa
acqua
di
fusione
esce
da
più
punti
per
alimentare
poi,
a
valle
del
gradino
roccioso, un unico corso torrentizio.
La
porta
frontale
presenta
una
struttura
articolata,
con
crepi
e
collassi,
con
una
dimensione
approssimativa
di
5
metri
di
larghezza
e
2
metri
di
altezza.
Assenza
generale
di
detriti,
ad
eccezione
di
pochi
grossi
blocchi
adagiati
nel
settore
glaciale
frontale
disposto
in
destra
idrografica,
derivanti
da
crolli
dal
vicino ripido versante roccioso
2016
(Operatori: Benetton S.)
2016
Continua
riduzione
generale:
la
fronte
molto
assottigliata
e
caratterizzata
dalla
presenza
di
molti
crepacci
traversali,
che
hanno
determinato
il
crollo
di grossi blocchi di ghiaccio.
Sul
settore
frontale
non
erano
presenti
detriti
morenici
di
superficie,
mentre
in
destra
orografica
vi
era
una
abbondante
quantità
di
materiale
derivante
dai crolli della sovrastante parete.
Non
sono
state
individuate
aree
con
neve
vecchia
e
anche
quelle
di
nevato,
se
presenti,
relegate
sul
settore
più
elevato
ai
piedi
della
cresta
di
Cima
Venezia.
L’abbondante
acqua
di
fusione
fuoriusciva
da
più
punti
andando
poi
ad
alimentare,
a
valle
del
gradino roccioso, un unico corso torrentizio.
La
porta
frontale
presentava
una
struttura
articolata,
con
una
dimensione
più
ridotta
rispetto
allo scorso anno.
2017
(Operatori: Benetton S.)
Continuo
ritiro
della
fronte,
associato
ad
assottigliamento
dello
spessore
glaciale.
Considerando
la
ELA
il
bilancio
di
massa,
almeno
qualitativamente,
è
risultato
fortemente
negativo.
L’accesso
alla
fronte
è
risultato
difficoltoso,
risalendo
in
destra
idrografica
rispetto
alle
placche
rocciose
inclinate
presenti
nel
centro
della
valle,
lungo
piccoli
balzi
rocciosi.
La
fronte
è
apparsa
notevolmente
assottigliata
e
caratterizzata
da
piccoli
crepacci trasversali; il limite è arretrato fino alla base di un ulteriore gradino roccioso.
Dalla
porta
frontale,
larga
3
metri
ed
alta
un
metro
circa,
fuoriusciva
il
torrente
proglaciale
con
una
notevole
portata.
È
stata
rilevata
una
assenza
generale
di
detriti,
ad
eccezione
di
pochi
grossi
blocchi
di
crollo nel settore frontale, in destra idrografica.
2018
(Operatori: Benetton S.)
Continua
la
fase
di
ritiro
dei
due
lobi
frontali,
con
entità
minore
rispetto
agli
anni
precedenti.
Aumento
della
copertura
detritica.
Accesso
difficoltoso
alla
fronte,
risalendo
in
destra
idrografica
rispetto
alle
placche
rocciose
inclinate
presenti
nel
centro
della
valle, lungo piccoli sbalzi rocciosi.
Presenza
di
ghiaccio
vivo
sull’intero
settore
inferiore
visibile
dalla
via
di
accesso
e
dalle
stazioni
fotografiche.
Era
presente
solo
una
piccola
placca
di
neve residua dinnanzi alla fronte.
La
fronte
appariva
molto
sottile,
con
la
presenza
di
piccoli
crepacci
trasversali.
A
causa
dell’arretramento
si è venuta a trovare alla base di un’ulteriore rampa.
La
porta
frontale
era
di
piccole
dimensioni
e
da
essa
fuoriusciva il torrente glaciale con abbondante portata.
Era
aumentata
la
copertura
detritica,
con
deposito
caotico
di
detriti
di
pezzatura
varia
in
destra
idrografica,
derivanti
da
crolli
dal
vicino
ripido
versante
roccioso.
Tale
aspetto
rendeva
difficile
il
riconoscimento
del
margine
laterale
glaciale
situato
a
quota 2850-2900 metri, in destra idrografica
2019
(Operatori: Benetton S.)
Stato ghiacciaio:
Ghiaccio vivo nella porzione inferiore. Piccole chiazze di neve sulle rocce circostanti a partire dai 2800 m.
Crepacci:
Crepacci trasversali e di modesta potenza nel settore inferiore del ghiacciaio.
Finestre rocciose:
Nuova
finestra
rocciosa
situata
nel
settore
centrale-inferiore
destro
del
ghiacciaio,
da
cui
origina
una
scia
di
detrito.
Morene e detrito:
Detrito
in
aumento
in
centro-destra
idrografica,
con
accumuli
anche
consistenti
di
blocchi
rocciosi
di
dimensione
eterogenea.
Innanzi
e
sopra
alla
fronte
glaciale
si
trovano
grandi
quantità
di
blocchi
di
roccia
con disposizione caotica e instabile.
Fronte:
Fronte
appiattita
e
frastagliata,
con
detrito
nel
centro-destra
idrografico,
ma
con
margine
sempre
ben
riconoscibile.
La
fronte
è
situata
alla
base
di
una
rampa
ripida
e
scende
leggermente
più
a
valle
in
sinistra
idrografica. Presente una caverna in destra idrografica, dalla quale fuoriesce il torrente proglaciale.
Acque:
Torrenti
epiglaciali
assenti.
Torrenti
proglaciali
che
fuoriescono
da
vari
punti
della
fronte,
con
un
quantitativo
d’acqua intermedio.
2020
(Operatori: Benetton G., Benetton S.)
2021
(Operatori: Benetton G., Perini G.)
Meteo:
Cielo nuvoloso, colorazione scura. Condizioni meteorologiche in peggioramento.
Accesso:
Dalla
fine
superiore
della
morena
destra,
lungo
sfasciumi.
Discesa
tenendo
dapprima
il
bordo
della
parete
rocciosa in destra idrografica e poi attraversando i detriti fino al torrente posto nel primo pianoro.
Stato ghiacciaio:
In assottigliamento dello spessore.
Crepacci:
Visibili soltanto piccoli crepacci in sinistra idrografica, in corrispondenza del cambio di pendenza.
Finestre rocciose:
Visibile una piccola finestra rocciosa in vicinanza al margine sinistro.
Morene e detrito:
Copertura detritica in aumento, dalla parte destra fino quasi al centro.
Fronte:
Copertura
nevosa
della
fronte.
Poco
a
monte
presente
ghiaccio
vivo.
Scavo
della
neve,
mediante
utilizzo
della
pala
(oltre
1.20m
di
spessore)
per
identificare
esattamente
il
termine
del
ghiacciaio.
Fronte
frastagliata, con quota leggermente inferiore in sinistra idrografica, in ghiaccio vivo.
Acque:
Medio quantitativo d’acqua.
2022
(Operatori: Benetton G., Perini G.)
Stato ghiacciaio:
Bilancio
glaciologico
fortemente
negativo
come
conseguenza
della
riduzione
volumetrica
ed
areale.
Sono
aumentate
le
finestre
rocciose
nel
settore
inferiore
destro.
Aumentata
la
copertura
detritica.
Il
ghiacciaio
si
presenta nel complesso ancora con la superficie del ghiaccio esposta e con una limitata copertura detritica.
Assenza di placche di neve invernale e nevato nelle aree periglaciali, a qualsiasi quota.
Crepacci:
Presenti
piccoli
crepacci
trasversali
poco
a
monte
della
fronte.
Alcuni
larghi
crepacci
trasversali
alle
quote
superiori.
Ampia
e
ben
visibile
la
crepacciata
terminale
ai
piedi
della
cresta
tra
Cima
Marmotta
e
Cima
Venezia.
Morene e detrito:
Nel
settore
in
centro-destra
idrografica
sono
presenti
2
coni
detritici
di
dimensioni
medio-grandi.
Non
sono
presenti
morene
vere
e
proprie,
ma
alcuni
depositi
galleggianti
di
detrito
scivolato
in
maniera
sparsa
dai
coni detritici appena descritti. Altro detrito è presente nei pressi del margine glaciale in destra idrografica.
Fronte:
Frastagliata,
parzialmente
coperta
di
detrito
di
varia
taglia.
Sta
rimontando
velocemente
l’ultimo
ripido
scalino
roccioso
prima
del
pendio
con
pendenza
più
dolce
presente
poco
più
a
monte.
Ampliato
il
lago
periglaciale
a
quota
2900
circa
davanti
a
settore
di
sinistra
nel
quale
si
immerge
la
fronte
in
evidente
stato
di ritiro.
Acque:
Notevole
il
deflusso
idrico
da
entrambi
i
settori
fontali,
Particolarmente
abbondanti
le
portate
del
torrente
che fuoriesce dalla fronte di destra.
2023
(Operatori: Benetton G., Benetton S., Perini G.)
Stato ghiacciaio:
Ritiro
frontale
associato
a
consistente
perdita
di
spessore;
mancanza
totale
di
neve
residua
anche
al
di
fuori
dal ghiacciaio a qualsiasi quota.
Crepacci:
Alcuni modesti crepacci nel settore superiore.
Morene e detrito:
Copertura
detritica
assente
tranne
una
piccola
presenza
nei
pressi
del
margine
glaciale
in
destra
idrografica.
Alcune frane sul settore superiore.
Fronte:
Ritiro
accentuato
particolarmente
in
sinistra
idrografica;
ora
il
punto
monitorato
è
anche
quello
altimetricamente più basso.
Acque:
Davanti
alla
fronte
di
sinistra
sono
presenti
due
laghi
proglaciali
di
notevoli
dimensioni
alimentati
anche
da
una
bediere;
un
più
piccolo
lago
proglaciale
si
è
formato
più
in
basso,
sul
lato
sinistro.
Il
torrente
proglaciale proveniente dalla vedretta Ultima si unisce a quello della vedretta Alta sotto la ripida rampa.