Ghiacciaio Occidentale della Gran Vedretta
Toponimi:
Hoch Ferner;
Gruppo Montuoso:
Alpi Aurine
Numero ghiacciaio:
CGI-884 (I4L00121303)
Bacino idrografico:
Vizze, Isarco, Adige
Coordinate UTM:
32TQT 0625 0685
Tipo:
Ghiacciaio montano, circo vallone
Esposizione Prevalente:
Nord, Nord-Ovest
Ritiro ultimo anno:
Ritiro dal 2010 al 2019: -320m
Note:
Stretto
ed
allungato
ghiacciaio
che
si
incunea
nell’angusto
vallone
che
prende
origine
dalla
catena
dell’Hochferner in direzione Nord-Ovest verso la testata della val di Vizze.
La
lingua
del
ghiacciaio
è
sempre
in
ritiro
ma
la
presenza
di
diverse
chiazze
di
nevato
invernale
fa
pensare
ad
una
stagione
estiva
meno
sfavorevole
rispetto
agli
anni
passati.
La
fronte
mostra
una
parete
verticale
particolarmente
alta
e
decisamente
arretrata
rispetto
l'anno
precedente.
Sopra
il
conoide
di
detriti
alla
base
del
ghiacciaio
è
presente
una
grossa
chiazza
di
nevato,
come
è
particolarmente
carico
di
neve
invernale
il
canale
alla sinistra della lingua.
2013
(Operatori: Sartori G., Seppi R.)
Anche
quest'anno
dobbiamo
raccogliere
un
dato
molto
negativo
di
arretramento.
La
fronte
del
ghiacciaio
è
costituita
da
una
parete
verticale
particolarmente
alta
dove
si
evidenzia
il
distacco
della
punta
terminale.
Il
ghiacciaio
morto,
notato
nella
campagna
precedente,
alla
base
del
ghiacciaio
pensile è completamente scomparso.
2012
(Operatori: Pattaro C., Rosa S., Rosan R., Sartori G., Seppi R.)
La
misura
di
questa
campagna,
calcolata
dal
bivacco
Messner,
dà
un
dato
particolarmente
negativo
(-55
m):
un
pezzo
della
lingua
si
è
praticamente
staccato
dal
ghiaccio
pensile,
collegato
solamente
da
una
piccola
striscia,
e
quindi
considerato
come
ghiaccio
morto.
Il
conoide
di
ghiaccio
sotto
detrito,
alla
base
del
ghiacciaio,
si
è
particolarmente
ridotto
come
dimensione.
La
variazione
del
ghiaccio
pensile
si
può notare dalle foto
2011
(Operatori: Cassina A., Danielis F., Pattaro C., Sartori G.)
La
lingua
denota
una
perdita
di
ghiaccio
abbastanza
consistente
con
un
contorno
sempre
più
frastagliato.
La
quantità
di
nevato
presente
alla
base
del
ghiacciaio
e
sotto
detrito
è
sensibilmente
diminuito.
Impossibile
verificare
la
presenza
di
neve
vecchia
per le avverse condizioni meteo.
2010
(Operatori: Pastori L., Sartori G.)
Permane
decisamente
critica
la
situazione
della
fronte.
La
lingua
pensile
appare
ridotta
in
maniera
vistosa.
Si
notano
delle
placche
di
nevato
alla
base
del ghiacciaio e lateralmente alla lingua.
2009
(Operatori: Rosa S., Sartori G.)
La
situazione
complessiva
del
ghiacciaio
appare
alquanto
critica:
la
caratteristica
lingua
pensile
si
è
fortemente
ridotta
arretrando
e
perdendo
di
spessore.
Un
blocco
di
ghiaccio
nel
tratto
finale,
più
sottile,
staccatosi
dalla
roccia,
è
destinato
ad
estinguersi,
avendo
perso
il
contatto
con
l’
alimentazione superiore.
2008
(Operatori: Rosa S., Sartori G.)
Altre immagini
2007
Immagini storiche
1982
La
fronte
del
ghiacciaio,
piuttosto
frammentata,
presenta
una
parete
verticale,
ma
non
arretrata
rispetto
l’anno
precedente,nonostante
un
piccolo
crollo
evidente.
Anche
quest’anno
sopra
il
conoide
detritico
alla
base
del
ghiacciaio
è
presente
una
grossa
chiazza
di
nevato
(ricoperta
da
un
leggero
strato
detritico),
come
è
particolarmente
carico
di
neve
invernale
il
canale
alla
sinistra
della
lingua.
Molte
altre
chiazze
di
neve
sui
rilievi
attorno
al
ghiacciaio.
2014
(Operatori: Bertinotti I.)
La
fronte
del
ghiacciaio
mostra
una
parete
verticale,
arretrata
fortemente
rispetto
l’anno
precedente,
con
conseguente
notevole
innalzamento
di
quota.
Al
di
sopra
del
conoide
detritico
alla
base
del
ghiacciaio
non
sono
state
osservate
le
consuete
masse
nevose,
mentre
particolarmente
carico
di
neve
invernale
appare
il
canale
alla
sinistra
della
lingua.
La
morfologia
del
conoide
detritico
terminale
lascia
intendere
la
presenza
di
un
nucleo
di
ghiaccio
di
dimensioni
non
facilmente
apprezzabili.
Il
confronto
con
le
foto
della
precedente
campagna
(2014)
consente
di
evidenziare
una
consistente,
complessiva
riduzione
della
massa
che,
tra
le
varie
conseguenze,
determina
anche
un
aumento
del
pericolo a chi risale la montagna lungo le vie nord.
2015
(Operatori: Bertinotti I.)
il
ghiacciaio
ha
subito
un’
evidente
riduzione
generale.
La
fronte
superiore
del
ghiacciaio
si
presenta
con
una
parete
verticale,
che
è
parsa
arretrata
tutto
sommato
poco
rispetto
all’anno
precedente.
Comunque
con
il
risultato
di
un
innalzamento
della
sua
quota
e
con
una
morfologia
nettamente
influenzata
dal
ripido
letto
roccioso
su
cui
poggia.
Ancor
più
evidente,
di
conseguenza,
il
suo
distacco
(circa
300/350
m)
dalla
massa
di
ghiaccio,
che
ormai
può
considerarsi
ghiaccio
morto
e
per
gran
parte
coperto
da
detrito
alla
base.
Assenza
di
neve
sopra
il
conoide
detritico
alla
base
del
ghiacciaio,
conseguenza
di
una
possibile
forte
ablazione,
che
ha
messo
in
evidenza
quella
che
pare
essere una morena attribuibile al 1980
2016
(Operatori: Bertinotti I.)
2007
2000
Il
giorno
del
sopralluogo
le
condizioni
meteorologiche
erano
alquanto
avverse
specialmente
per
l’osservazione
in
quota,
per
la
presenza
di
nuvole
basse.
Uno
degli
aspetti
più
rilevanti
osservati
è
stato
la
presenza
dei
due
grandi
conoidi
di
neve
vecchia
e/o
nevato,
collocati
al
di
sotto
dei
canaloni
della
Hintere
Wessspitze
(a
metà
strada
verso
il
bivacco),
la
cui
massa
ha
superato
la
stagione
estiva
senza
grandi
perdite
nonostante
la
loro
bassa
quota
(2.300
m
s.l.m.,
con
esp.
NNW).
E’
possibile
la
presenza
di
permafrost
all’interno
dei
conoidi.
La
fronte
del
ghiacciaio
mostra
una
parete
verticale
che,
dal
confronto
fotografico,
è
parsa
arretrata
di
poco
e
non
in
modo
uniforme.
Alla
base
del
canalone
è
stata
osservata
ancora
una
discreta
quantità
di
ghiaccio,
ricoperta
da
detrito,
ed
ormai
nettamente
staccata
dalla
parte
superiore
(ca
350m).
Scomparse
le
lingue
di
ghiaccio/neve
da
valanga
che
costituivano
un
collegamento
sul
settore
di
sinistra.
2017
(Operatori: Bertinotti I.)
Il
ghiacciaio
in
evidenti
condizioni
di
criticità,
anche
con
crolli
e
frane
di
ghiaccio
verosimilmente
frequenti,
alcune
anche
di
discrete
dimensioni.
I
due
grossi
conoidi
di
neve
vecchia
sotto
i
canaloni
della
Hintere
Wessspitze
(a
metà
strada
verso
il
bivacco)
hanno
evidenziato
una
notevole
diminuzione
di
massa
per
l’intensa
fusione,
tanto
che
il
primo
è
scomparso
mentre
il
secondo
si
è
dimezzato
(esp.
NNW
e
probabile
presenza
di
permafrost),
un
fatto
questo
che
può
essere
indice
che
più
dell’esposizione
è
stato
il
caldo
persistente
ad
agire.
La
fronte
del
ghiacciaio
si
è
presentata
con
la
solita
parete
verticale,
arretrata
tutto
sommato
poco.
E’
stata
osservata
l’apertura
di
una
caverna
dovuta
probabilmente
ad
un
crollo
del
ghiaccio.
Sotto
la
parete
la
grossa
placca
di
nevato
(da
valanga)
si
è
più
che
dimezzata.
Alla
base
del
canalone
permaneva
ancora
una
discreta
quantità
di
ghiaccio,
ricoperta
da
detrito
ed
ormai
nettamente
staccata
dalla parte superiore (ca350 m).
2018
(Operatori: Bertinotti I.)
Il
ghiacciaio,
nonostante
le
sue
caratteristiche
dinamiche,
presentava
in
generale
dei
chiari
segnali
di
riduzione.
Sono
state
rilevate
tracce
di
frane
di
ghiaccio
(evidentemente
abbastanza
frequenti),
alcune
anche
di
discrete
dimensioni.
Da
segnalare
che
la
situazione
in
cui
si
è
venuto
a
trovare
l’ambiente
sottostante
la
fronte
rende
molto
pericolosa
la
stessa
salita
per
le
vie
nord
(la
variante
Vanis
è
totalmente
scomparsa),
se
non
in
stagione
fine
primavera-inizio
estate.
I
due
grossi
conoidi
di
neve
vecchia
sotto
i
canaloni
della
Hintere
Wessspitze
(a
metà
strada
verso
il
bivacco)
hanno
mostrato
di
non
aver
subito
grosse
perdite
di
massa
rispetto
all’anno
precedente.
La
fronte
del
ghiacciaio
mostrava
ancora
la
la
presenza
della
parete
verticale,
che
evidenziava
appena
un
leggero
arretramento.
Si
poteva
rilevare
l’apertura
di
una
caverna
dovuta
probabilmente
ad
un
crollo.
Sotto
la
parete
la
grossa
placca
di
nevato
(da
valanga)
risultava
ancora
parzialmente
coperta
da
neve
vecchia.
Alla
base
del
canalone
era
presente
ancora
una
discreta
quantità
di
ghiaccio
(morto)
coperta
da
detrito
ormai
nettamente
staccata
dalla
parte
superiore
(ca350
m),
che
comunque
mostrava
una
riduzione
trascurabile
se
confrontata
con
le
immagini
del 2018.
2019
(Operatori: Bertinotti I.)
2020
Il
ghiacciaio
mostra
evidenti
segni
di
riduzione.
I
due
grossi
conoidi
di
neve
vecchia
sotto
i
canaloni
della
Hintere
Wessspitze
(a
metà
strada
verso
il
bivacco)
non
hanno
praticamente
superato
l'estate,
e
sono
quasi
scomparsi;
probabilmente
la
causa
è
da
ricercare
nella
complessiva
scarsità
di
neve
invernale
che
non
ha
innescato
isoliti
fenomeni
valanghivi
(o
comunque
in
misura
insufficiente).
La
fronte
del
ghiacciaio
mostra
Ia
solita
parete
verticale,
arretrata
tutto
sommato
poco
o
nulla,
anche
se
ha
perso
di
potenza
in
modo
evidente.
Alla
base
del
canalone
è
ancora
presente
una
discreta
quantità
di
ghiaccio,
coperta
da
detrito,
ormai
nettamente
staccata
dalla
parte
superiore
(ca350
m).
Questa
parte
"fossile"
ha
sofferto
abbastanza
con
la
comparsa
di
"buchi"
dovuti
a
cedimenti
da
fusione.
Frequenti
scariche
di
blocchi
di
ghiaccio
rendono
pericoloso l’ accesso.
(Operatori: Bertinotti I.)